Sciopero 17 novembre: analisi delle possibili precettazioni e motivazioni che potrebbero scatenarlo

Il prossimo 17 novembre è previsto uno sciopero generale proclamato da Cgil e Uil in risposta alla manovra economica. Tuttavia, le possibilità che il governo intervenga per ridurre l’impatto dello sciopero sembrano scarse, dopo il rifiuto dei sindacati di accettare la richiesta di Matteo Salvini, Garante e Ministro dei trasporti, di limitare le mobilitazioni a 4 ore anziché 8.

Il Ministero dei Trasporti (Mit) ha tempo fino alle 24 di oggi per emettere un’ordinanza apposita. Secondo la legge 146 del 1990, modificata nel 2000, l’ordinanza deve essere adottata almeno 48 ore prima dell’inizio dello sciopero, a meno che non sia in corso un tentativo di conciliazione o sussistano ragioni di urgenza. L’ordinanza può essere emessa solo se esiste un fondato pericolo di un grave e imminente pregiudizio ai diritti costituzionalmente tutelati delle persone.

La decisione di emettere l’ordinanza spetta al Presidente del Consiglio o, in caso di rilevanza nazionale, a un Ministro da lui delegato su richiesta della Commissione di garanzia. Prima di adottare l’ordinanza, viene richiesto alle parti di desistere dai comportamenti che causano il pericolo e viene effettuato un tentativo di conciliazione. L’ordinanza deve prevedere il differimento o la riduzione della durata dello sciopero, nonché l’imposizione di livelli minimi di funzionamento del servizio compatibili con i diritti delle persone. Tuttavia, la legge specifica che non può esserci un divieto assoluto di scioperare.

I sindacati possono impugnare l’ordinanza davanti al Tar, ma ciò non sospende la sua efficacia. In caso di violazione dell’ordinanza, sia i sindacati che i lavoratori potrebbero essere soggetti a sanzioni amministrative-pecuniarie tramite un’ordinanza-ingiunzione.