Lo scherzo telefonico a Giorgia Meloni scatena polemiche politiche
Un recente scherzo telefonico fatto alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, da parte di due comici russi ha acceso il dibattito politico in Italia. Durante la telefonata, i comici hanno cercato di metterla in imbarazzo sul tema della guerra tra Ucraina e Russia. Tuttavia, Meloni ha ribadito il sostegno dell’Italia a Kiev, senza cadere nel tranello dell’interlocutore che si spacciava per il Presidente della Commissione dell’Unione Africana e cercava parole critiche nei confronti del “nazionalismo” ucraino.
La vicenda ha suscitato reazioni nel mondo politico italiano, al di là dei contenuti della telefonata. Il segretario di Azione, Carlo Calenda, ha sottolineato che l’errore dell’ufficio del consigliere diplomatico di Palazzo Chigi, che non ha effettuato le opportune verifiche, non può essere addebitato a Giorgia Meloni. Ha inoltre affermato che strumentalizzare l’episodio a fini di polemica politica danneggia l’immagine dell’Italia e che Azione si asterrà dal farlo.
Anche il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha commentato la telefonata, definendo sconcertante il fatto che i protocolli di sicurezza di Palazzo Chigi possano essere aggirati in modo così evidente. Ha inoltre criticato il contenuto della conversazione, sottolineando che Meloni sembra non trovare una via d’uscita diversa dalla negoziazione e che non riesce a rappresentare in modo chiaro gli interessi nazionali ed europei.
Matteo Renzi, ex presidente del Consiglio, ha definito l’episodio una “figuraccia” per l’Italia e per Giorgia Meloni. Ha sottolineato la necessità che Meloni si faccia aiutare e che si smetta di dare la colpa agli altri, poiché la credibilità del Paese è in gioco.
Lorenzo Guerini, presidente del Copasir, ha affermato che è prioritario agire affinché simili episodi non si ripetano in futuro, consapevoli che possono essere considerati attività con fini malevoli che richiedono la massima attenzione.