La tregua fragile: il futuro dell’operazione militare di Israele a Gaza
Dopo settimane di distruzione e morte, una tregua temporanea ha portato un breve momento di sollievo per i civili bloccati a Gaza. Secondo il Washington Post, i giorni successivi all’entrata in vigore della tregua sono stati “luminosi” rispetto alla desolazione precedente. Gli aiuti hanno iniziato ad arrivare e molti ostaggi sono stati rilasciati. Tuttavia, questo apparente miglioramento è solo il risultato dei devastanti attacchi precedenti, che hanno causato migliaia di morti e sfollati. La violenza si sta anche diffondendo in Cisgiordania.
Nonostante gli appelli delle Nazioni Unite e dei mediatori, la tregua sembra destinata a finire presto. Il governo israeliano ha indicato che lo stop ai combattimenti non potrà durare più di 10 giorni. Israele è determinato a riprendere la guerra, poiché il suo obiettivo principale, la distruzione di Hamas, non è ancora stato raggiunto. Il capo dell’esercito israeliano ha approvato un piano di battaglia per i prossimi giorni, che potrebbe portare a un attacco concentrato nel sud di Gaza. Funzionari israeliani ritengono che molti leader di Hamas si siano rifugiati in questa zona. La ripresa dell’operazione militare solleva timori di un’altra tragedia civile, considerando che molti palestinesi si trovano ancora nella parte meridionale di Gaza.
Gli Stati Uniti hanno iniziato a esortare Israele a ridurre al minimo le vittime civili. L’amministrazione Biden chiede limiti operativi rigorosi e la protezione di ospedali e strutture delle Nazioni Unite. Tuttavia, Netanyahu subisce pressioni interne per continuare la guerra. Un esponente di estrema destra ha dichiarato che fermare la guerra significherebbe far cadere il governo. Netanyahu ha affermato che non esiste una situazione in cui non si torni a combattere fino alla fine. Le autorità israeliane sono irritate dall’idea di un cessate il fuoco prolungato, poiché il compito di distruggere Hamas non è ancora completo.
Israele deve anche affrontare il costo economico del conflitto. La guerra con Hamas costerà 53 miliardi di dollari tra il 2023 e il 2025, con un impatto del 3% sul PIL. Alcuni sostengono che valga la pena pagare questo prezzo per il ritorno alla sicurezza a lungo termine. Tuttavia, con l’incertezza sul prossimo round di combattimenti e la mancanza di un piano chiaro per il futuro di Gaza, potrebbe non essere un calcolo così semplice.
In conclusione, la tregua fragile offre solo un breve respiro per i civili a Gaza. Le prospettive future indicano una ripresa dell’attacco di Israele, concentrato nel sud della Striscia. Gli Stati Uniti esortano a ridurre le vittime civili, ma Netanyahu subisce pressioni per continuare la guerra. Israele deve anche affrontare il costo economico del conflitto. Il futuro di Gaza rimane incerto, con conseguenze imprevedibili una volta che il conflitto sarà terminato.