Un evento incredibile si è verificato a Golfo Aranci, in Sardegna, presso un prestigioso hotel della rinomata Costa Smeralda: una modella è stata presentata su di un vassoio coperto di cioccolato. Ciò è stato riferito da un utente su LinkedIn e successivamente riportato dalla Nuova Sardegna. Nel giorno di Ferragosto, durante il servizio a buffet presso la piscina, è stato allestito un tavolo di dolci sul quale è stata posta una giovane indossante un costume da bagno, interamente ricoperta di cioccolato.
Questa situazione ha suscitato indignazione. L’utente, un dirigente in vacanza in Sardegna, ha espresso la propria incredulità, dichiarando di aver vissuto un momento di sgomento. Nel suo post, egli ha condiviso il commento di sua figlia quattordicenne: “Papà, che disgusto. Questo non è un paese in cui si possa realizzare qualcosa.” Questo episodio solleva questioni sulla sostenibilità e l’etica, sottolineando la sfida di tradurre tali valori aziendali in azioni quotidiane. L’autore del post ha altresì sollevato l’interrogativo su come i dirigenti di Alpitour valutino questa rappresentazione del corpo femminile.
Il manager ha segnalato l’accaduto attraverso un indignato post sulla piattaforma di Linkedin nel quale sottolineava anche l’imbarazzo di dover spiegare alla propria figlia il perché della scelta dell’hotel di posizionare una ragazza su un buffet di dolci.
La richiesta di spiegazioni da parte dell’utente è stata inizialmente incontrata da una risposta poco chiara da parte dell’hotel, che avrebbe semplicemente affermato che si trattava di una “statua di cioccolato”. Solo dopo che il post è stato pubblicato e ha causato un’ondata di reazioni sui social media, VOIhotels ha presentato le sue scuse, definendo l’episodio “sfortunato” e offrendo le sue “più sincere scuse”. L’hotel si è impegnato ad adottare misure immediate per affrontare la situazione in maniera costruttiva e per evitare che futuri clienti si sentano offesi in qualsiasi modo.
Questo evento rappresenta solo la punta dell’iceberg. Nella stessa settimana in cui si è verificato l’orribile stupro di gruppo a Palermo, coinvolgente una giovane di diciannove anni, un altro incidente, questa volta in Sardegna, mette in evidenza l’oggettificazione del corpo femminile. Gli stupri e i femminicidi costituiscono gli aspetti più estremi di un problema radicato nella cultura e nella società, con comportamenti spesso normalizzati, come il catcalling o le frasi che vengono giustificate come “complimenti”, fino a situazioni discutibili come quella appena descritta. Questi sono gli elementi sommersi dell’iceberg che necessitano di essere portati alla luce affinché la loro punta non possa nuocere a nessuno.