Sciopero del 17 novembre: Sindacati sfidano la Commissione di garanzia
Cgil e Uil stanno affrontando una sfida con la Commissione di garanzia per lo sciopero indetto per venerdì 17 novembre. Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha annunciato l’intenzione di ricorrere alla precettazione, invitando i sindacati a rispettare le decisioni prese dalla Commissione di garanzia sul diritto di sciopero. In caso di violazione di un’ordinanza di precettazione, anche i lavoratori possono essere multati fino a mille euro. Le sigle sindacali che sfidano l’ordinanza rischiano di dover pagare fino a 50mila euro, mentre se la sanzione viene comminata dai Garanti, può arrivare fino a 100mila euro.
Escluso il trasporto aereo dallo sciopero
La Commissione di garanzia ha chiesto a Cgil e Uil di escludere il trasporto aereo dallo sciopero e di ridurre la durata dell’astensione per il trasporto ferroviario, il trasporto pubblico locale, il trasporto merci su rotaia, la circolazione e la sicurezza stradale, nonché per gli elicotteri. I due sindacati hanno accettato la richiesta per il trasporto aereo, escludendolo dallo sciopero, e hanno ridotto la durata della protesta per gli elicotteri.
Possibili sanzioni per i sindacati che violano le disposizioni
La Commissione di garanzia ha il potere di avviare una procedura di valutazione sulla proclamazione dello sciopero e può comminare sanzioni ai sindacati. Secondo la professoressa Silvia Ciucciovino, esperta di Diritto del lavoro dell’Università degli Studi Roma Tre, se i sindacati non rispettano le richieste della Commissione di garanzia o violano un’ordinanza di precettazione, rischiano una multa tra 2.500 e 100mila euro. Le sanzioni possono comportare la sospensione dei permessi sindacali retribuiti, dei contributi sindacali trattenuti dalla retribuzione o entrambi, per la durata dello sciopero. Inoltre, le organizzazioni sindacali possono essere escluse dalle trattative per un periodo di quattro mesi. Le sanzioni per i lavoratori che violano un’ordinanza di precettazione vanno da un minimo di 500 euro a un massimo di 1000 euro, a seconda della gravità dell’infrazione e delle condizioni economiche del lavoratore.