Sanità in crisi: la legge di bilancio 2023 prevede risorse inadeguate per il Servizio sanitario nazionale

Il professor Spandonaro denuncia l’insufficienza dei fondi per la sanità nel bilancio 2023, evidenziando la necessità di una riforma profonda del Servizio sanitario nazionale per garantire cure adeguate.
Sanità in crisi: la legge di bilancio 2023 prevede risorse inadeguate per il Servizio sanitario nazionale - Tendenzediviaggio.it - Foto generata con AI

In un contesto in cui la salute pubblica è al centro del dibattito nazionale, le recenti dichiarazioni di Federico Spandonaro, professore presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e presidente del comitato scientifico C.R.E.A. Sanità, mettono in luce le difficoltà di programmazione della legge di bilancio 2023. Nonostante le aspettative, il finanziamento per la sanità si rivela nettamente insufficiente rispetto alle reali necessità del sistema sanitario italiano, gettando un’ombra sul futuro delle cure e dei servizi essenziali.

Difficoltà nella programmazione finanziaria

Quest’anno, il settore sanitario si trova ad affrontare una situazione complicata, con un budget nettamente inferiore rispetto a quello dell’anno precedente. Spandonaro evidenzia come la scarsità di fondi stia mettendo a rischio la capacità del Servizio sanitario nazionale di mantenere le promesse fatte ai cittadini. Questa lacuna di risorse rende evidente l’urgenza di una pianificazione più attenta e strategica.

Uno dei temi cruciali emersi è che il bilancio attuale non tiene conto dei tassi di crescita economica del Paese. Le risorse disponibili sono ben lontane da quelle necessarie per garantire un sistema sanitario adeguato e confortevole. La riflessione del professore è chiara: la situazione attuale richiede un cambio di rotta che non può prevedere semplici aggiustamenti, ma piuttosto una revisione profonda del modello sanitario attuale.

Le promesse non mantenute del Servizio sanitario nazionale

Il malcontento sullo stato attuale del SSN è palpabile. Secondo Spandonaro, il consensus tra i vari centri studi è unanime: le risorse economiche a disposizione non sono sufficienti per onorare gli impegni presi dal sistema nei confronti della popolazione. Sorgono quindi interrogativi importanti: è più che sufficiente una manutenzione del sistema sanitario oppure è necessario un intervento ben più incisivo?

Il professore espone l’idea che il sistema sanitario necessiti di una “vera e propria trasformazione” e non di semplici aggiustamenti. La sfida è quella di trovare un bilanciamento fra le promesse fatte e le risorse disponibili, un compito non da poco, che richiede impegno e visione a lungo termine.

Ripensare la governance del Servizio sanitario

Un dato preoccupante, secondo il professor Spandonaro, è che una quota significativa della spesa sanitaria è privata, creando un divario tra pubblico e privato che va affrontato. Il futuro del SSN si gioca sulla capacità di ripensare la governance, partendo dalla necessità di integrare risorse e servizi.

Il professore sottolinea che i principi di equità e integrazione, che hanno caratterizzato la nascita del sistema sanitario più di quarant’anni fa, non rispondono più ai bisogni moderni. È fondamentale quindi lavorare su una nuova base condivisa che riflette le sfide attuali e future della salute pubblica. La riforma del SSN è considerata da Spandonaro una conquista di civiltà e richiede un consenso a tutti i livelli. La strada è lunga e difficile, ma è un passo necessario per garantire il benessere della collettività nel tempo a venire.

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