Il mercato libero dell’energia elettrica offre risparmi sulla bolletta
Nel 2022, coloro che avevano un contratto di fornitura elettrica nel mercato libero hanno pagato meno in bolletta rispetto a coloro che avevano un contratto di fornitura “a maggior tutela”. Questo perché il prezzo delle forniture di energia elettrica fissato dalla pubblica autorità competente è stato leggermente più alto, considerando l’incertezza dei costi del gas e delle fonti di approvvigionamento. Nel mercato libero, le aziende fornitrici hanno assunto maggiori rischi per essere competitive e offrire prezzi più convenienti rispetto alla “maggior tutela”.
Questo fenomeno si è già verificato per le forniture alle aziende, dove le gare d’appalto hanno portato a tariffe favorevoli. È successo anche su scala più ampia nel settore delle telecomunicazioni, dove la presenza di più fornitori ha portato a una significativa riduzione delle tariffe. Anche se non è sempre garantito, spesso accade che eliminando le restrizioni, i consumatori possano beneficiare di risparmi anziché subire aumenti di costo.
La “maggior tutela” è una definizione che suona suggestiva, ma spesso non rispecchia la realtà. È probabile che Salvini sappia che nel 2022 chi aveva un contratto nel mercato libero ha pagato meno in bolletta rispetto a chi aveva un contratto “a maggior tutela”, ma probabilmente lo considera irrilevante. Salvini è consapevole che la paura di pagare bollette più alte è più forte della realtà e sfrutta questa situazione per diffondere notizie false, seguendo la prima regola del populismo: dare alla gente ciò che chiede, anche se è ingannevole.
D’altra parte, Elly Schlein potrebbe non essere a conoscenza di come il mercato libero possa essere più vantaggioso per i consumatori in termini di bollette. Schlein è sospettosa nei confronti del concetto di “libero mercato” e si unisce a un racconto popolare, formulato con un tono “popular chic”. Sostiene che con l’arrivo del mercato libero, le persone rischiano di avere i contatori staccati se non sottoscrivono contratti svantaggiosi. Questo è falso: non ci saranno disconnessioni in nessun caso.
Durante i mesi e l’anno di transizione, anche coloro che non cambieranno i loro contratti avranno una zona tariffaria con un prezzo medio dell’energia elettrica. Quella dell’abolizione del “calmiere” e delle bollette oppressive delle “multinazionali” è una bugia smentita dai fatti. Tuttavia, questa narrazione continua ad avere successo perché si basa su un collante culturale che coinvolge non solo coloro che sono contrari allo Stato come Salvini o al sistema come Schlein, ma anche coloro che considerano il mercato come un peccato.