Salvini denuncia agenti provocatori cinesi a Bruxelles: il dietro le quinte svelato

Agenti provocatori al servizio di una potenza straniera a Bruxelles, afferma Salvini

Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha sollevato una questione delicata durante il forum di Coldiretti a Roma. Secondo lui, a Bruxelles ci sono agenti provocatori che lavorano per conto di una potenza straniera. “In Occidente, ci sono individui che non agiscono nell’interesse dell’Italia e dell’Unione Europea, ma piuttosto nell’interesse della Cina”, ha dichiarato Salvini.

Salvini ha anche espresso il suo scetticismo riguardo al confronto con la Cina, affermando che vorrebbe essere ottimista come l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ma che la situazione è diversa. “In Cina, non ci sono cinesi che lavorano contro i cinesi”, ha sottolineato. Tuttavia, nell’Occidente, sembra esserci una presenza che ostacola gli interessi italiani e dell’Unione Europea a favore della Cina.

Il ministro ha annunciato che il prossimo 4 ottobre parteciperà al Consiglio europeo dei ministri dei Trasporti per ribadire la posizione della Lega. Da anni, il partito sostiene che l’adozione completa dei veicoli elettrici entro il 2035 sarebbe un suicidio per l’Italia. Salvini ha definito la politica del “tutto elettrico” come una scelta pericolosa e ha sottolineato l’importanza di valutare attentamente le implicazioni economiche e sociali di una tale transizione.

Salvini critica l’influenza cinese e sostiene la sua posizione sulla mobilità elettrica

Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha sollevato preoccupazioni riguardo all’influenza cinese a Bruxelles durante il forum di Coldiretti a Roma. Secondo Salvini, ci sono agenti provocatori che lavorano per conto di una potenza straniera nella capitale belga. “In Occidente, ci sono individui che non agiscono nell’interesse dell’Italia e dell’Unione Europea, ma piuttosto nell’interesse della Cina”, ha affermato.

Salvini ha anche espresso il suo scetticismo riguardo al confronto con la Cina, sottolineando che la situazione è diversa rispetto al paese asiatico. “In Cina, non ci sono cinesi che lavorano contro i cinesi”, ha detto. Tuttavia, nell’Occidente, sembra esserci una presenza che ostacola gli interessi italiani e dell’Unione Europea a favore della Cina.

Il ministro ha annunciato che il prossimo 4 ottobre parteciperà al Consiglio europeo dei ministri dei Trasporti per ribadire la posizione della Lega sulla mobilità elettrica. Secondo Salvini, sostenere il passaggio completo ai veicoli elettrici entro il 2035 sarebbe un suicidio per l’Italia. Ha definito la politica del “tutto elettrico” come una scelta pericolosa e ha sottolineato l’importanza di valutare attentamente le conseguenze economiche e sociali di una tale transizione.

Salvini critica l’influenza cinese a Bruxelles e ribadisce la sua posizione sulla mobilità elettrica

Durante il forum di Coldiretti a Roma, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha sollevato una questione controversa riguardo all’influenza cinese a Bruxelles. Secondo Salvini, ci sono agenti provocatori che lavorano per conto di una potenza straniera nella capitale belga. “In Occidente, ci sono individui che non agiscono nell’interesse dell’Italia e dell’Unione Europea, ma piuttosto nell’interesse della Cina”, ha affermato.

Salvini ha anche espresso il suo scetticismo riguardo al confronto con la Cina, sottolineando che la situazione è diversa rispetto al paese asiatico. “In Cina, non ci sono cinesi che lavorano contro i cinesi”, ha detto. Tuttavia, nell’Occidente, sembra esserci una presenza che ostacola gli interessi italiani e dell’Unione Europea a favore della Cina.

Il ministro ha annunciato che il prossimo 4 ottobre parteciperà al Consiglio europeo dei ministri dei Trasporti per ribadire la posizione della Lega sulla mobilità elettrica. Secondo Salvini, sostenere il passaggio completo ai veicoli elettrici entro il 2035 sarebbe un suicidio per l’Italia. Ha definito la politica del “tutto elettrico” come una scelta pericolosa e ha sottolineato l’importanza di valutare attentamente le conseguenze economiche e sociali di una tale transizione.