Totale incapacità di intendere e di volere al momento del fatto: la perizia medica sul caso Ciardelli
La tragica vicenda che ha visto coinvolto il giornalista e autore di programmi Rai, Gianluca Ciardelli, ha raggiunto un nuovo capitolo oggi, con l’esposizione delle conclusioni dei medici legali Vittorio Fineschi e Rolando Paterniti davanti ai giudici della Corte d’Assise. Secondo la perizia, Ciardelli sarebbe affetto da una grave forma di disturbo bipolare maniacale, con una lunga storia clinica. I due specialisti hanno definito il suo disturbo dell’umore come gravissimo, sottolineando che al momento dell’omicidio l’imputato era privo di copertura farmacologica. Inoltre, hanno evidenziato che Ciardelli aveva mentito al suo psichiatra riguardo all’assunzione dei farmaci necessari per la sua patologia.
Durante l’udienza, i periti hanno anche sottolineato la grottesca e maldestra tentata occultazione degli oggetti utilizzati per colpire la vittima, Lorella Tomei, che fu colpita nel sonno con un corpo contundente. Nonostante la possibile assoluzione per infermità mentale, i medici legali hanno sottolineato l’alta pericolosità sociale di Ciardelli, affermando che anche in caso di assoluzione, dovrà restare in una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems).
La sentenza finale è attesa per l’inizio di dicembre, quando si conoscerà il destino di Ciardelli e la decisione della Corte d’Assise riguardo alla sua responsabilità penale.
This website uses cookies.