L’ex calciatore Robinho, noto per la sua carriera tra i più importanti club europei, si prepara a vivere un Natale insolito e sobrio, chiuso in un penitenziario brasiliano. Condannato a nove anni di reclusione per stupro, l’ex attaccante non potrà beneficiare di alcun permesso per trascorrere le festività con i familiari. La sua situazione ha riacceso l’attenzione sul suo controverso passato e sugli eventi che hanno portato alla sua attuale condanna.
Robinho, il cui nome completo è Robson de Souza, è stato condannato nel novembre 2020 da un tribunale italiano per aver partecipato a una violenza sessuale di gruppo avvenuta a Milano nel 2013. Nonostante il giocatore abbia sempre negato le accuse, il processo ha portato a una sentenza definitiva che ha stabilito una pena di nove anni.
Attualmente, Robinho si trova nel P2 Tremembe, un penitenziario noto per ospitare detenuti famosi. Qui, i carcerati possono beneficiare di condizioni migliori rispetto ad altre strutture, ma nonostante ciò, per lui non ci sarà alcuna opportunità di trascorrere il Natale con la famiglia. Infatti, il regime di detenzione a cui è sottoposto non gli consente di accedere a permessi, una situazione che delude la sua famiglia e cancella ogni possibilità di festeggiare insieme.
Il P2 Tremembe è spesso definito la “prigione dei famosi” in Brasile, accogliendo vip e personaggi pubblici. La struttura offre alcuni vantaggi ai detenuti, come la possibilità di mangiare nelle proprie celle e di prendere il sole. Tuttavia, queste comodità non si applicano a tutti. Robinho, attualmente in regime di detenzione chiuso, non può approfittare di queste agevolazioni e dovrà affrontare le festività in isolamento.
Questo Natale rappresenta il primo di molti che Robinho dovrà trascorrere dietro le sbarre, dopo essere stato arrestato lo scorso marzo. A differenza di altri detenuti, che potranno godere di permessi temporanei per passare del tempo con i propri cari, lui non ha soddisfatto i requisiti necessari per ottenere la libertà temporanea. I regolamenti del carcere specificano che tale beneficio è concesso solo a coloro che si trovano in regime semi-aperto, una condizione che va ben oltre la sua attuale situazione.
Un mese fa, Robinho ha presentato un ricorso contro la sua condanna, chiedendo la libertà vigilata. Tuttavia, il suo tentativo di ottenere un permesso è stato respinto dalla Corte Suprema, che ha ritenuto non ci fossero i presupposti per concedere tale grazia. La richiesta di riduzione della pena è stata altrettanto respinta, confermando la severità della sentenza nei suoi confronti.
È un periodo di grande difficoltà per Robinho, non solo dal punto di vista della sua libertà personale, ma anche per le implicazioni sociali e familiari della sua condanna. La sua famiglia, composta dalla moglie Vivian e dai tre figli, dovrà affrontare un Natale triste e solitario, senza la presenza del capofamiglia.
Negli ultimi anni, la figura di Robinho è passata da quella di star del calcio a quella di uomo pubblico controverso, con il peso di un’accusa molto grave sul proprio nome. La sua storia continua a sollevare interrogativi sia nel mondo dello sport che nella società, rendendo il suo futuro sempre più incerto.