“Robin Hood: 50 anni del Classico Disney più sottovalutato – Un’analisi approfondita dei personaggi e dei fatti”

Il lungometraggio di animazione Robin Hood, prodotto da Walt Disney, festeggia il suo cinquantesimo anniversario. Nonostante all’epoca della sua uscita al cinema fosse stato poco apprezzato dalla critica a causa del suo utilizzo di immagini riciclate da altri film d’animazione, il film è diventato un successo duraturo, conquistando il cuore di generazioni di appassionati del genere.

La storia di un Classico Disney sottovalutato

Robin Hood è uno dei Classici Disney più sottovalutati, ma merita sicuramente di essere rivalutato. Walt Elias Disney supervisionava personalmente ogni frame prodotto dai suoi animatori fino alla sua morte nel 1966. Dopo la sua scomparsa, lo studio Disney affrontò una crisi e la produzione di Robin Hood fu messa a dura prova. Nonostante ciò, il film si distingue per la sua realizzazione fantastica, le allegorie e le metafore nascoste dietro la trama, le canzoni e le battute argute che assumono un significato diverso ad ogni visione.

L’origine del progetto e il riciclo di elementi

L’idea di realizzare un film su Robin Hood nacque da Walt Disney durante la produzione di Biancaneve, ma inizialmente il progetto venne abbandonato per il timore di presentare al pubblico una trama sconosciuta. Nel 1968, su suggerimento di Card Walker, Disney decise di produrre le avventure dell’eroe di Sherwood raffigurando i protagonisti come animali antropomorfizzati. Così Robin Hood divenne una volpe, Little John un orso, lo Sceriffo di Nottingham un lupo e Principe Giovanni un leone.

Dopo la morte di Walt Disney e la crisi di successione dell’azienda, il film Robin Hood fu realizzato principalmente utilizzando elementi di recupero da altri film Disney. Il character design, i movimenti e persino i balli furono copiati da celebri film come Pomi d’ottone e manici di scopa, La Bella addormentata nel Bosco, Cenerentola, Il libro della giungla, Gli Aristogatti e Biancaneve. Nonostante il riciclo di scene, il film si distingue per la sua sceneggiatura, l’ironia, le canzoni e i balletti, che hanno contribuito al suo successo.

Il riciclo come pratica comune e il successo di Robin Hood

Il capo-progetto Wolgang Reitherman, direttore di tutti i film Disney dalla metà degli anni ’70 agli anni ’80, era un sostenitore del riciclo di elementi, poiché sapeva che sarebbero stati graditi al pubblico. La scena della ballata “The Phony King of England” è un esempio di come il riciclo sia stato utilizzato nel film. Questa scena è stata creata copiando scene da altri film Disney come Il Libro della Giungla, Gli Aristogatti e Biancaneve. Sebbene oggi il riciclo potrebbe essere considerato uno scandalo, all’epoca era una pratica comune per ottimizzare il lavoro degli animatori e nessuno se ne sarebbe accorto a prima vista al cinema.

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