Un detenuto nel carcere di Lecce ha finalmente potuto riabbracciare il suo amato cane dopo diversi mesi di separazione. Durante il suo anno di detenzione, l’uomo non aveva mai ricevuto visite e la sua unica speranza era quella di poter rivedere il suo fedele compagno a quattro zampe. Prima dell’arresto, i due vivevano insieme come un’unica famiglia, ma il cane era stato affidato a una famiglia pugliese dopo l’arresto dell’uomo. L’incontro, che è durato quasi due ore, è stato reso possibile grazie all’impegno del personale del carcere di Lecce.
Maria Teresa Susca, direttrice del carcere, ha raccontato che l’incontro è stato emozionante non solo per il detenuto, ma anche per tutto il personale che si è impegnato per realizzare il suo desiderio. L’incontro si è svolto in sicurezza in un’area verde all’interno della struttura. La direttrice ha spiegato che il detenuto non fa colloqui con nessuno, quindi è stato importante soddisfare la sua richiesta. Tutti si sono adoperati per permettere questo momento speciale, compresi la polizia penitenziaria, il funzionario giuridico pedagogico che segue il detenuto e il suo avvocato.
Maria Teresa Susca non esclude la possibilità di un secondo incontro, poiché un animale d’affezione può avere un grande valore terapeutico e mitigatorio per chi è ristretto in carcere. Per chi è solo e senza nessuno, un animale può essere una consolazione in una condizione afflittiva. La direttrice ha sottolineato che, sebbene sia stata un’esperienza complicata, è possibile ripeterla in futuro. Tuttavia, ogni richiesta di questo tipo richiede un’organizzazione ampia e va valutata attentamente.
Questo incontro è stato un evento eccezionale per il carcere di Lecce, poiché è stata la prima richiesta di questo genere che la direttrice ha ricevuto da quando è in carica. L’incontro ha dimostrato l’importanza di prendersi cura delle esigenze emotive dei detenuti e di trovare modi per alleviare la solitudine e l’isolamento che possono provare durante la detenzione.