Rischio idrogeologico in Italia: la mappa e il ruolo del PNRR

Maltempo in Toscana e Veneto: Cinque vittime e preoccupazioni per la pericolosità idrica

L’ondata di maltempo che ha colpito la scorsa notte la Toscana ha causato la morte di cinque persone e ha generato forti preoccupazioni anche in Veneto. Entrambe le regioni presentano porzioni di territorio con una pericolosità idrica elevata, secondo la classificazione dell’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale (Ispra). I dati, aggiornati al 2020, mostrano che ogni comune italiano ha una percentuale di territorio a pericolosità idrica elevata, rappresentata da un colore che tende al rosso.

Analizzando i dati, emerge chiaramente che la zona più a rischio è quella del bacino del fiume Po e dei suoi affluenti. È importante sottolineare che le zone colorate in mandorla, secondo il Sole24Ore, indicano una percentuale di territorio a rischio elevato pari a zero. Tuttavia, le Marche sono un’eccezione, poiché non sono disponibili dati per questa regione.

Nel dettaglio, in Toscana l’area con i valori più alti di pericolosità idrica è la valle dell’Arno, fiume che attualmente preoccupa per una possibile piena. La stessa preoccupazione si vive anche in Veneto, dove i fiumi Bacchiglione e Tagliamento, insieme all’Isonzo e alla costa orientale del lago di Garda, presentano la più alta percentuale di territorio ad elevata pericolosità.

È fondamentale monitorare attentamente la situazione e adottare misure adeguate per affrontare il problema. Per saperne di più sul piano nazionale di resilienza e ripartenza (Pnrr) e sulle azioni necessarie per gestire l’acqua e il dissesto idrogeologico, è possibile consultare ulteriori approfondimenti. Tuttavia, è importante notare che il Pnrr presenta alcune difficoltà, con il 22% delle misure (118 su 527) che richiedono particolare attenzione.

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