Il Partito Democratico ha proposto una modifica costituzionale per introdurre l’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea nella Costituzione. Secondo la segretaria Elly Schlein, questa proposta serve a chiarire le ambiguità e a contare quando si devono prendere decisioni. Il costituzionalista Giovanni Guzzetta ha commentato che questa proposta è semplicemente una norma manifesto tardiva che conferma quanto già stabilito dalla giurisprudenza della Corte costituzionale negli ultimi 50 anni. Guzzetta ha affermato che sarebbe stato meglio fare qualcosa di più dopo 70 anni di adesione all’UE. Ha poi menzionato le costituzioni di altri paesi, come quella tedesca, che disciplinano in modo molto più dettagliato le implicazioni dell’adesione all’UE. Secondo Guzzetta, la proposta sembra più un gesto simbolico che una modifica sostanziale alla Costituzione. Ha sottolineato che intervenire sulla Costituzione è sempre possibile, ma sarebbe utile stabilire delle norme che aggiungano qualcosa a quanto già stabilito. La proposta di modifica dell’articolo 11 della Costituzione presentata dai deputati democratici prevede di sostituire le parole “ad un ordinamento” con “per la sua partecipazione all’Unione europea e per un ordinamento”.
Home Riforme costituzionali: Appartenenza Italia all’UE in Costituzione, la proposta del Pd non apporta novità