Riforma del sistema Bonus/Malus per l’Rc Auto: necessità di un cambiamento

Negli ultimi anni, il sistema Bonus/Malus dell’assicurazione auto ha mostrato evidenti segnali di inefficacia. Questo è emerso chiaramente dalle osservazioni e analisi fornite dall’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni. L’obiettivo di questo sistema, che dovrebbe misurare il rischio di incidenti e incentivare la guida prudente, sembra non essere più raggiunto, causando una stagnazione nel settore. Attualmente, circa il 90% dei conducenti si trova nella classe 1, un dato che evidenzia l’inefficienza del meccanismo, il quale non riesce più a correlare il livello di rischio con il costo delle polizze. Si rende dunque necessaria una riforma che riequilibri il sistema.

L’inefficacia del sistema attuale

Il sistema di assicurazione auto Bonus/Malus fu creato per premiare i conducenti virtuosi e penalizzare quelli con comportamenti rischiosi. Tuttavia, l’innalzamento della classe di merito per il 90% dei guidatori ha reso questo obiettivo irraggiungibile. La concentrazione di conducenti nella classe 1 ha portato a una disconnessione tra i rischi reali e i costi assicurativi. Questo significa che i conducenti prudenti non vedono riflessi i loro comportamenti virtuosi nei premi assicurativi che pagano.

Il rischio che non si desacqua è palpabile. Questo porta a una situazione in cui le compagnie assicurative non hanno abbastanza dati per calcolare correttamente il prezzo delle polizze. Senza una differenziazione nel rischio, i premi restano elevati per chi conduce in modo responsabile. È questo un fenomeno che può alimentare un ciclo di sfiducia tra questi ultimi e le compagnie assicurative, sollevando la necessità di revisione del sistema.

Proposte per un nuovo attestato di rischio

In risposta a queste problematiche, l’Ivass propone l’introduzione di un attestato di rischio ampliato. Questo nuovo attestato dovrebbe fornire una visione più chiara del comportamento di guida di ciascun conducente. L’idea è quella di includere non solo il storico di incidenti e infrazioni, ma anche la frequenza e la gravità delle violazioni del codice della strada. In questo modo, anche i guidatori con una lunga esperienza di guida senza incidenti possono vedere riconosciuti i loro sforzi.

Introducendo questo cambiamento, le compagnie assicurative avrebbero a disposizione ulteriori informazioni per creare contratti personalizzati. Se un assicurato dimostra di avere una condotta responsabile nel corso degli anni senza incidenti, potrebbe ottenere premi assicurativi più competitivi. Un sistema così concepito avrebbe il potere di premiare chi guida correttamente, incentivando comportamenti di guida più prudente.

Ridistribuzione degli utili dell’assicurazione

Un altro aspetto cruciale della riforma sarebbe la possibilità di restituire parte degli utili guadagnati dalle compagnie assicurative agli assicurati che non causano incidenti. Questa redistribuzione degli utili rappresenterebbe un modo tangibile per premiare la prudenza al volante e, al tempo stesso, stimolare ulteriormente un comportamento responsabile. È un approccio che punterebbe a creare un legame diretto tra la compagnia di assicurazione e il cliente, riducendo la frustrazione di quest’ultimo per un sistema che in parte non lo premia adeguatamente.

L’idea di un contratto che preveda questa restituzione sarebbe un incentivo forte per i conducenti a guidare in modo più consapevole. I risparmi ottenuti potrebbero non solo giovare al portafoglio del guidatore, ma anche potenzialmente ridurre il numero di incidenti, facendo così bene a tutta la comunità.

Le modifiche al sistema di Bonus/Malus, quindi, si delinea come una necessità per garantire che i premi assicurativi riflettano il reale comportamento di guida e per ristabilire fiducia tra assicurati e compagnie. Interventi di questo tipo potrebbero finalmente riportare il sistema all’originale intento di legare chiaramente costo della polizza e livello di rischio, creando così una copertura assicurativa più equa per tutti.