Riforma costituzionale in Moldova: il referendum del 20 ottobre e le sfide per il futuro del paese

Il referendum costituzionale e le elezioni presidenziali in Moldova, fissati per il 20 ottobre 2024, rappresentano un momento cruciale per l’integrazione europea e la lotta contro l’influenza russa.
Riforma costituzionale in Moldova: il referendum del 20 ottobre e le sfide per il futuro del paese - Tendenzediviaggio.com

In Moldova, ci si prepara per un importante evento istituzionale: il referendum costituzionale e le elezioni presidenziali sono fissati per il 20 ottobre 2024. Questo voto rappresenta un momento cruciale per il futuro del paese, in un contesto dove il legame con l’Unione Europea è al centro del dibattito. In una recente intervista, Oleg Nica, il nuovo ambasciatore moldavo in Italia, ha delineato le sfide attuali e le minacce che il paese affronta, specialmente in relazione alla crescente influenza della Russia.

Le sfide del referendum e le minacce russe

Il referendum previsto non si limita a essere una semplice consultazione popolare; rappresenta un crocevia decisionale non solo per la democrazia moldava, ma anche per il percorso di integrazione europea della nazione. Oleg Nica, nel suo intervento, mette in evidenza che i cittadini saranno chiamati a esprimere la propria volontà riguardo all’adesione all’Unione Europea e, contemporaneamente, a eleggere il Presidente della Repubblica per un mandato di quattro anni. Questo momento, tuttavia, è segnato da un contesto di tensione internazionale, in cui la Russia, che non accetta la scelta del popolo moldavo per l’Europa, sta conducendo una guerra ibrida caratterizzata da disinformazione e manipolazione.

Nica chiarisce ulteriormente che nell’ultimo anno la Federazione Russa ha investito ingenti somme per influenzare le decisioni politiche dei cittadini moldavi. Tra le principali forme di interferenza e propaganda russa, si annoverano le false narrazioni che, come sostiene l’ambasciatore, mirano a minare la fiducia nel progetto europeo. Tra queste, si afferma che l’Unione Europea intenda distruggere l’identità nazionale moldava e che l’adesione sarebbe irraggiungibile, mentre si dipinge la Russia come un partner energetico più affidabile ed economico.

Il governo moldavo ha preso importanti misure per contrastare queste minacce, avviando nel 2023 un Centro Nazionale per le Comunicazioni Strategiche e la Lotta alla Disinformazione. Questo centro ha il compito di rafforzare le capacità nazionali di opposizione alla disinformazione e di protezione durante il periodo elettorale, consentendo una maggiore trasparenza e un’informazione corretta su temi cruciali.

Il voto della diaspora moldava in Italia

La comunità moldava in Italia gioca un ruolo significativo all’interno della diaspora europea. Quanto alla partecipazione al voto da parte dei cittadini moldavi residenti nel Bel Paese, Oleg Nica ha assicurato che oltre 300.000 moldavi, inclusi quelli con permessi di soggiorno e doppie cittadinanze europee, potranno esercitare il loro diritto di voto attraverso 60 seggi elettorali distribuiti su tutto il territorio italiano. È fondamentale, ha sottolineato l’ambasciatore, che tutti i cittadini partecipino attivamente al voto, anche coloro in possesso di passaporto scaduto, affinché possano contribuire alla definizione del futuro della propria nazione.

Nica ha colto l’occasione per esprimere gratitudine verso le autorità italiane, riconoscendo il loro supporto nell’allestimento dei seggi. L’obiettivo è valorizzare questo diritto costituzionale in un contesto di mobilità e inclusione, per garantire che anche le voci della diaspora moldava vengano ascoltate nel corso di questo processo elettorale.

Collaborazioni bilaterali tra Italia e Moldova

I rapporti tra Italia e Moldova si sono consolidati nel corso degli anni, e l’ambasciatore Nica ha tracciato un’analisi delle opportunità di cooperazione esistenti. L’Italia, ha dichiarato, è un partner strategico per la Moldova, essendo uno dei principali Paesi dell’Unione Europea per volumi di scambi e investimenti. La recente visita di Sergio Mattarella in Moldova ha rappresentato un segnale forte in merito all’importanza di queste relazioni.

La cooperazione si estende a diversi ambiti: dal sociale all’economico, dalla pubblica sicurezza all’agricoltura. La Moldova è particolarmente interessata ad acquisire competenze tecnologiche italiane in settori quali l’agricoltura, l’industria e le energie rinnovabili. Inoltre, il sostegno finanziario dall’Italia continuerà a essere significativo, con un contributo di 60 milioni di euro per diverse aree, tra cui energia, sanità e agricoltura, previsto per i prossimi anni.

Integrazione europea e riforme in Moldova

Un punto cruciale nell’intervento dell’ambasciatore Nica riguarda l’integrazione europea della Moldova. Con l’inizio dei negoziati di adesione all’Unione Europea, il paese ha avviato un processo di armonizzazione della propria legislazione con quella comunitaria. L’obiettivo ambizioso è di diventare membro a pieno titolo dell’Unione entro il 2030, un traguardo che, nonostante le sfide, è considerato raggiungibile. Questo processo non implica solo l’allargamento dell’Unione, ma rappresenta anche un’opportunità per la Moldova di essere riconosciuta come parte integrante della grande famiglia europea.

Durante una recente visita a Chisinau, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato significativi investimenti da parte dell’Unione, stabilendo che 1,8 miliardi di euro saranno destinati all’economia moldava nei prossimi tre anni. Questi fondi sono orientati a supportare riforme economiche e istituzionali fondamentali per la modernizzazione e preparazione della Moldova a fronteggiare le sfide future.

Per la Moldova, l’integrazione nell’Unione Europea non è solo una questione economica, ma rappresenta valori fondamentali come pace, democrazia e rispetto dei diritti umani, elementi essenziali per costruire una società che rifletta le aspirazioni e i sogni del popolo moldavo.