Il ponte Morandi e i lavori di ristrutturazione
Durante il processo sul crollo del ponte Morandi, Antonino Galatà, ex amministratore delegato di Spea, ha testimoniato che nel 2006 gli fu comunicato che il ponte era stato completamente ristrutturato negli anni ’90. Questa affermazione è stata fatta in aula il 14 agosto 2018, durante il quale sono state registrate 43 vittime.
Durante l’interrogatorio, è emerso che nel 2010 Spea impiegava 500 persone, di cui 150 nel settore della vigilanza. La società non ha mai aumentato il personale dedicato ai controlli. Galatà ha rivelato che nel 2018 Spea aveva 700 dipendenti a causa dell’acquisizione di una nuova struttura, ma il personale dedicato alla vigilanza era sempre rimasto a 150 persone. Ha affermato di aver sempre cercato di far funzionare il sistema aziendale nel miglior modo possibile, introducendo nuove tecnologie come fotocamere, veicoli potenziati, tablet e persino droni.
Tuttavia, riguardo ai controlli con i droni, Galatà ha riferito che nel 2014 se ne parlava, ma gli fu detto che la qualità delle immagini non forniva un valore aggiunto significativo. Ha anche affermato di essere a conoscenza dei controlli periodici effettuati tramite prove riflettometriche, che i tecnici ritenevano adeguati.
Galatà ha concluso dicendo che l’ingegnere Nebbia gli aveva comunicato che in alcune aree del ponte si poteva comunque accedere tramite botole e che i rilievi esterni erano affidabili, quindi la sorveglianza era considerata valida.
L’ex ingegnere di Spea testimonia
Marco Vezil, l’ex ingegnere di Spea che registrava gli incontri, ha terminato il suo interrogatorio oggi. Ha dichiarato che nessuno abbassava sistematicamente i voti a piacimento e che nessuno aveva mai imposto a qualcun altro di farlo. Domani sarà il turno di Galatà, l’ultimo degli imputati ad essere interrogato.
Conclusioni
Durante il processo sul crollo del ponte Morandi, sono emerse nuove informazioni riguardo ai lavori di ristrutturazione e ai controlli effettuati da Spea. Galatà ha testimoniato che il ponte era stato ristrutturato negli anni ’90 e che la società non aveva mai aumentato il personale dedicato alla vigilanza. Tuttavia, erano state introdotte nuove tecnologie come fotocamere, veicoli potenziati, tablet e droni. Vezil, l’ex ingegnere di Spea, ha dichiarato che nessuno manipolava i voti e che nessuno aveva mai imposto di abbassarli. Domani sarà il turno di Galatà di essere interrogato, chiudendo così la fase degli interrogatori degli imputati.