Il gip Federico Gaudino ha respinto le richieste della difesa di Monia Bortolotti, arrestata con l’accusa di duplice infanticidio per la morte della figlia Alice di quattro mesi e l’anno dopo del figlio Matteo di due, che chiedeva l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare e gli arresti domiciliari.
Per il giudice, che ha convalidato l’arresto, sussiste il pericolo di reiterazione del reato. In caso di ulteriore gravidanza, in sostanza, ci sarebbe il rischio – secondo il gip – che la ventisettenne possa compiere di nuovo un infanticidio.
Davanti ai carabinieri e anche sui social prima dell’arresto la donna si era sempre difesa, parlando di eventi accidentali all’origine della morte dei suoi due figli.
Secondo gli inquirenti il movente dei due infanticidi, contenuto nella corposa ordinanza di 200 pagine che ha portato all’arresto, sarebbe da ricondurre “all’incapacità della madre di reggere alla frustrazione del pianto prolungato dei bambini”.
Non una patologia psichica, secondo l’accusa, ma un sentirsi inadeguata nella gestione dei figli, aspetto che – è emerso – era noto a tutta la famiglia.