Riccardo Alemanno evidenzia la discriminazione dei professionisti nella sospensione dei contributi previdenziali

La questione della sospensione dei contributi previdenziali per i professionisti in stato di malattia ha preso nuova linfa grazie alle dichiarazioni del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone. Il presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, Riccardo Alemanno, ha sollevato preoccupazioni in merito a una legge che, sebbene giusta nei principi, esclude centinaia di migliaia di professionisti. Questa problematica è emersa durante un recente question-time alla Camera, dove il Ministro ha manifestato l’intenzione di approfondire il tema dei diritti previdenziali per le categorie professionali.

La sospensione dei contributi previdenziali: una questione di equità

Nel contesto della legge 234/2021, commi 927-944, si stabilisce che la sospensione del versamento dei contributi previdenziali possa ampliare le tutele per professionisti in situazioni delicate, come malattia, infortunio o maternità a rischio. Tuttavia, la normativa attuale sembra escludere una vasta gamma di professionisti, in particolare quelli non iscritti agli albi professionali o agli elenchi previsti dalla Legge 4/2013. Questa esclusione, sottolineata da Alemanno, rappresenta una discriminazione che colpisce un numero significativo di lavoratori autonomi.

Alemanno ha scritto al Ministro Calderone per enfatizzare la necessità di modificare la legge affinché essa possa tutelare equamente tutti i professionisti che versano in difficoltà, indistintamente dalla loro registrazione. Il presidente dell’Int ha applaudito le parole del Ministro ma ha sollevato la questione delle incertezze legislative che ancora persistono. La proposta di modifica della legislazione è stata già discussa in precedenti incontri, senza però ricevere il supporto necessario per un’approvazione.

Gli interventi proposti da Alemanno

Riccardo Alemanno ha dedicato attenzione al tema della discriminazione legislativa anche nell’ambito del tavolo sul lavoro autonomo professionale, istituito presso il Ministero del Lavoro. In questo contesto, ha presentato una nota con suggerimenti per un intervento legislativo che possa estendere le tutele a tutti i professionisti, incluse le categorie non iscritte agli albi. Questo approccio mira a garantire una protezione adeguata in caso di malattia o infortunio.

La lettera inviata al ministro Calderone contiene elementi cruciali: Alemanno richiede un incontro per discutere la necessità di modifiche normative che possano eliminare l’attuale disparità. Egli sottolinea che una revisione della legge non solo assicurerebbe pari diritti, ma contribuirebbe anche a far sentire tutti i professionisti ugualmente supportati nella loro attività lavorativa.

La risposta attesa dal Ministero del Lavoro

La questione dell’equità nella tutela previdenziale è sempre più centrale nei dibattiti politici e nelle istituzioni. La posizione assunta da Alemanno, che rappresenta un’ampia categoria di professionisti, mette in evidenza l’urgenza di un intervento legislativo concreto. Molti professionisti attendono una risposta dal Ministero, nella speranza che le preoccupazioni evidenziate possano tradursi in azioni volte a un miglioramento delle condizioni lavorative.

Le prossime mosse del Ministero del Lavoro saranno fondamentali per capire se la problematica della discriminazione potrà essere affrontata in modo efficace, portando chiarimenti e modifiche normative che assicurino pari diritti e opportunità a tutti i professionisti della nazione, in un momento in cui i diritti sociali rivestono una rilevanza crescente.