Value Search celebra i suoi vent’anni di attività nell’executive search con un progetto di restauro di tre dipinti dell’Accademia di Brera. L’iniziativa, che mira a valorizzare la collaborazione pubblico-privato, sarà presentata questa sera presso la Sala Napoleonica dell’Accademia. I dipinti, raffiguranti episodi storici e mitologici, saranno sottoposti a un intervento di restauro che richiederà 18 mesi di lavoro.
Questo intervento rappresenta una novità per l’Accademia di Brera, poiché è la prima volta che un’azienda privata contribuisce a un progetto di restauro. Value Search, fondata nel 2003 a Milano da Giovanna Brambilla, è una società unica nel suo genere, che opera a livello globale con un approccio di stretta partnership con i propri clienti. La società si impegna a “incrementare il valore dei propri clienti ricercando persone di valore”.
Il team di partner di Value Search è composto interamente da donne, tra cui Caterina Tortorella, Lory Yedid, Anna Nuzzi e Paola Basaglia. Etica, trasparenza, riservatezza e dedizione al cliente sono i valori che caratterizzano la società, diventata un punto di riferimento affidabile per i manager e dirigenti che ha accompagnato in questi vent’anni di attività. “Volevamo celebrare questo traguardo restituendo un valore culturale e sociale alla fiducia che tanti manager e aziende ci hanno dato in questi anni”, spiega Giovanna Brambilla.
Dei tre dipinti da restaurare, due presentano maggiori problematiche: l’opera di Francesco Nenci intitolata “Zenobia tratta dal fiume Arasse da alcuni pastori Parti” e “Ciro ritrova Pantea col cadavere di Abradate” di Carlo Prayer. Il restauro di queste due opere sarà particolarmente delicato e complesso. Il terzo dipinto, “Il duca Francesco Sforza pone la prima pietra dell’Ospedale Maggiore” di Ismaele Teglio Milla, presenta invece minori criticità.
Il direttore dell’Accademia, professor Giovanni Iovane, esprime la sua gratitudine a Value Search per aver scelto di celebrare il suo ventennale sostenendo il restauro di questi dipinti. Grazie a questa generosità, le opere saranno restituite alla comunità e agli studi, in un’operazione che rappresenta una fruttuosa sinergia tra pubblico e privato.