La soglia di sbarramento al 4% alle prossime elezioni europee mette a dura prova Azione e Italia Viva, che devono cercare alleati per superarla. Carlo Calenda sembra avere più possibilità di trovare sostegno, mentre Matteo Renzi dovrà dimostrare la sua finezza strategica. Inoltre, Calenda ha iniziato a corteggiare Renzi per interrompere la stagione del renzismo. Nel campo del centrosinistra, i renziani sono più isolati. Tuttavia, ci sono stati tentativi da parte di +Europa per riunire Azione e Italia Viva. Renzi ha offerto a Calenda di fare una lista unitaria, ma quest’ultimo non si fida più dell’ex presidente del Consiglio.
Nonostante le tensioni e i cambi di casacca, i gruppi parlamentari di Azione e Italia Viva hanno deciso di continuare a lavorare insieme alla Camera e al Senato. Questa decisione è stata presa anche per garantire un finanziamento di diversi milioni di euro per lo staff, la comunicazione e le attività politiche dei due partiti. Italia Viva ha il vantaggio dei numeri nei gruppi parlamentari, soprattutto al Senato, dove Renzi può contare su sette senatori. Al contrario, i senatori calendiani sono solo quattro. Alla Camera, invece, una norma transitoria semplifica la costituzione di gruppi con meno di 20 deputati.
A due settimane dall’ultima proposta di Renzi, il suo partito cerca di stringere sull’idea di una lista unitaria. Durante una riunione dei gruppi parlamentari di Italia Viva, è emersa la volontà di legare l’unità dei gruppi con Azione alla partecipazione a una lista unica per le elezioni europee. Se non si correrà insieme, sarebbe inutile rimanere uniti in Parlamento. Giovedì 19 ottobre, il capogruppo al Senato Enrico Borghi convocherà i parlamentari di Italia Viva e Azione per fare il punto della situazione. La sfida delle Europee è troppo importante per essere mancata da Renzi, che ha lanciato l’operazione Centro e si è candidato personalmente per un seggio a Strasburgo.
Se Renzi non superasse la soglia di sbarramento alle elezioni europee, sarebbe una grande sconfitta per lui, che dieci anni fa portò il Partito Democratico al 40,81% dei consensi, il miglior risultato di sempre in termini percentuali per il Nazareno.
This website uses cookies.