Secondo un documento riservato visionato da Adnkronos, i contributi pubblici per il cinema e l’audiovisivo in Italia sono aumentati negli ultimi quattro anni. Nel dettaglio, i finanziamenti dal Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo sono passati da 423,5 milioni di euro nel 2017 a 849,9 milioni nel 2022 e a 746 milioni nel 2023. Tuttavia, il documento riporta anche compensi milionari per i registi di film e serie tv finanziate con il Fondo. Ad esempio, Gabriele Muccino avrebbe ricevuto 2,2 milioni di euro come compenso per la seconda stagione della serie “A casa tutti bene”. Altri registi come Paolo Genovese, Luca Guadagnino, Edoardo Gabbriellini e Saverio Costanzo avrebbero richiesto compensi elevati per le loro opere finanziate con il Fondo.
Il documento riservato evidenzia anche alcuni casi di film che hanno ricevuto contributi pubblici consistenti ma hanno registrato incassi molto bassi. Ad esempio, il film “Prima di andare via” di Massimo Cappelli ha ricevuto 700 mila euro di contributo pubblico ma ha avuto solo 29 spettatori in sala. Complessivamente, venti film hanno avuto meno di mille spettatori ciascuno, con un incasso medio di poco più di 2.000 euro a fronte di un contributo pubblico di 11,5 milioni di euro.
Il ministero della Cultura avrebbe individuato una ventina di opere con alto budget per le quali ci sarebbe un sospetto di mancata rispondenza sostanziale ai requisiti per ottenere i finanziamenti pubblici. La documentazione è stata sottoposta all’esame congiunto del ministero e della Guardia di Finanza, e l’esito delle indagini dovrebbe essere reso noto nelle prossime settimane. Il documento riservato sottolinea la necessità di un cambio di marcia per garantire un corretto utilizzo delle risorse pubbliche.
Secondo i dati dell’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo, l’Italia registra il più alto numero di opere di lungometraggio prodotte rispetto a Francia, Regno Unito e Germania. Tuttavia, gli incassi del cinema italiano sono inferiori a quelli di questi paesi. Ad esempio, nel 2021 l’Italia ha registrato incassi per 176,9 milioni di euro, mentre la Francia ha raggiunto i 672,4 milioni. Questi dati sollevano la necessità di valutare l’efficacia delle politiche di sostegno al cinema italiano.
Il documento riservato evidenzia anche un aumento significativo delle richieste di tax credit per la produzione cinematografica italiana. Nel corso di quattro anni, il numero di richieste di accesso al tax credit è passato da 1 nel 2019 a 247 nel 2022 per le opere di finzione (film e serie), da 48 a 152 per i documentari e da 1 a 15 per le opere di animazione. Questi dati indicano un crescente interesse per il sostegno pubblico nella produzione cinematografica italiana.