Regeni: La Consulta si pronuncia sul processo agli agenti egiziani

Sit-in davanti l'ambasciata di Egitto 'Verita' per Giulio Regerni', Roma 28 aprile 2023. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Il processo per l’omicidio di Giulio Regeni, in cui quattro agenti segreti egiziani sono imputati per rapimento, tortura e omicidio, è stato portato alla Corte costituzionale. I giudici hanno iniziato a esaminare la questione sollevata dal tribunale sulla costituzionalità dell’articolo 420 bis del codice di procedura penale, nella sua nuova formulazione. Secondo il giudice Roberto Ranazzi e i pubblici ministeri di Roma, l’articolo è illegittimo perché non consente il processo in contumacia quando è provato che l’assenza degli imputati è dovuta alla mancata assistenza giudiziaria o al rifiuto di cooperazione da parte delle autorità del loro Paese. Le autorità egiziane non hanno collaborato con i magistrati italiani, rifiutandosi di fornire gli indirizzi degli imputati, necessari per notificar loro gli atti del processo. Questo comportamento ha causato l’attuale blocco del processo, che potrebbe riprendere solo se la Corte costituzionale accogliesse l’eccezione sollevata dai magistrati romani e modificasse la norma italiana che intende adeguarsi alla giurisprudenza della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e della Cassazione. La decisione della Corte costituzionale è attesa nei prossimi giorni. La corte può accogliere l’eccezione in base ai principi costituzionali che regolano il giusto processo, respingerla o dichiararla inammissibile se ritiene che sia necessario un intervento legislativo per risolvere la situazione.

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