Referendum cittadinanza 2025: superato il quorum, 2,5 milioni di persone più vicine alla cittadinanza italiana

Il Referendum Cittadinanza ha raggiunto un importante traguardo: con oltre 614mila firme raccolte, ha superato il quorum necessario per portare avanti la proposta di modifica della legge sulla cittadinanza. Questo referendum potrebbe rappresentare un punto di svolta per circa 2,5 milioni di persone, principalmente cittadini extracomunitari, facilitando l’ottenimento della cittadinanza italiana.

Cosa prevede il referendum cittadinanza?

Il quesito referendario mira a modificare l’articolo 9 della legge 91/1992 sulla cittadinanza, che attualmente prevede che i cittadini extracomunitari debbano risiedere in Italia per almeno 10 anni prima di poter fare richiesta di cittadinanza. Con il referendum, questa soglia verrebbe ridotta a 5 anni, rendendo più accessibile la cittadinanza a un gran numero di persone.

Inoltre, una volta ottenuta la cittadinanza, essa sarebbe trasmessa automaticamente ai figli e alle figlie minorenni, semplificando ulteriormente il processo per le famiglie.

Chi ha sostenuto il referendum?

Il referendum è stato promosso da Riccardo Magi di +Europa ed è sostenuto da molti esponenti politici dell’opposizione e da numerose organizzazioni no-profit. Tra i volti noti che hanno appoggiato la campagna ci sono personalità di spicco come Julio Velasco, Zerocalcare, Alessandro Barbero, Roberto Saviano, Ghali e Malika Ayane.

Magi ha dichiarato che chi ha firmato la petizione sta sostenendo “una cosa semplice, quasi banale: chi sceglie l’Italia per vivere, studiare, amare e crescere, chi immagina il proprio futuro nel nostro Paese, è italiano”. Questa affermazione riflette il desiderio di riconoscere chi contribuisce alla vita del Paese, offrendo loro una maggiore inclusione.

Le modifiche alla legge: un’opportunità per 2,5 milioni di persone

Con la proposta di dimezzare il periodo di residenza richiesto, si aprirebbero le porte per una maggiore inclusione sociale e legale per circa 2,5 milioni di persone che attualmente vivono in Italia, ma non hanno ancora i requisiti per ottenere la cittadinanza.

Attualmente, la legge italiana sulla cittadinanza è una delle più rigide in Europa, in quanto si basa principalmente sul principio dello ius sanguinis (diritto di sangue), che riconosce la cittadinanza ai discendenti di cittadini italiani, piuttosto che allo ius soli (diritto di nascita) o allo ius scholae, che si applica a chi completa un ciclo di studi in Italia.

Le modifiche proposte porterebbero l’Italia in linea con altri Paesi europei come Germania, Francia e Regno Unito, che già prevedono termini più brevi di residenza per l’ottenimento della cittadinanza. La Germania, ad esempio, ha recentemente approvato una legge che riduce il requisito di residenza a 5 anni.

L’opposizione del governo e le dichiarazioni di Giorgia Meloni

Non tutti vedono con favore questa possibile riforma. Giorgia Meloni, la premier italiana e leader del partito Fratelli d’Italia, ha espresso la sua contrarietà, affermando che “l’Italia ha già una buona legge sulla cittadinanza“, sottolineando come il Paese sia tra quelli in Europa che concedono il maggior numero di cittadinanze.

Meloni ha aggiunto di non vedere la necessità di cambiare le regole attuali, rimarcando la volontà del suo governo di mantenere un approccio rigoroso in materia di cittadinanza e immigrazione.

I prossimi passi: quando si voterà?

Ora che il referendum ha superato il quorum, il prossimo passo sarà la valutazione della sua ammissibilità da parte della Corte Costituzionale, prevista per febbraio 2025. Se approvato, il referendum si terrà probabilmente nella primavera del 2025, ma sarà valido solo se parteciperà almeno il 50% degli aventi diritto al voto e se si raggiungerà la maggioranza dei voti favorevoli.

Il testo del quesito referendario sarà chiaro e specifico: i cittadini dovranno decidere se abrogare le parti della legge che stabiliscono i 10 anni di residenza come requisito per ottenere la cittadinanza italiana per gli stranieri.

Come ottenere la cittadinanza italiana per residenza?

Oltre alla riduzione dei tempi di residenza, il referendum non intende modificare gli altri requisiti già previsti dalla legge attuale. Per ottenere la cittadinanza italiana, i cittadini stranieri devono soddisfare una serie di criteri tra cui la conoscenza della lingua italiana, la prova di reddito, l’assenza di condanne penali e la regolarità nei pagamenti delle imposte.

La procedura per fare domanda di cittadinanza avviene online, attraverso il sito del Ministero dell’Interno e richiede la presentazione di diversi documenti, tra cui l’atto di nascita tradotto e legalizzato, il casellario giudiziale dei Paesi di origine, e la prova di residenza in Italia.

Il costo della domanda è di 250 euro, e i tempi di attesa per la risposta possono variare a seconda del caso.

Il Referendum Cittadinanza rappresenta una potenziale svolta per l’Italia, con implicazioni sociali e politiche significative. Se approvato, permetterà a milioni di cittadini stranieri di sentirsi pienamente parte della comunità italiana, offrendo loro una strada più rapida per ottenere la cittadinanza.

Nel frattempo, il dibattito politico è destinato a intensificarsi, con da una parte chi sostiene una maggiore inclusione e dall’altra chi difende la rigidità delle regole attuali. Qualunque sia il risultato, il referendum apre una nuova fase di discussione su cosa significa essere italiani oggi.