Un razzo ha colpito il quartier generale della missione dell’Onu Unifil a Naqoura, nel sud del Libano, dove sono presenti 1103 militari italiani. Fortunatamente, al momento dell’attacco, nessuno si trovava nel sito e non ci sono stati feriti. La missione dell’Onu ha denunciato un intenso scambio di fuoco lungo la Linea Blu, che separa il Libano da Israele, e ha sollecitato tutte le parti coinvolte a cessare il fuoco. Attacchi contro i civili o il personale Onu sono considerati violazioni del diritto internazionale e possono essere considerati crimini di guerra.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha dichiarato che la situazione rimane grave, ma sotto controllo. Il missile che ha colpito la base dell’Onu era deviato e non ha causato danni. Crosetto ha sottolineato che il governo monitora costantemente l’evolversi della situazione e che, in caso di pericolo per i militari italiani, verranno presi provvedimenti per garantire la loro sicurezza. I contingenti italiani in Libano sono lì per partecipare all’operazione di monitoraggio dell’Unifil e non sono preparati per altro tipo di azione.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha espresso solidarietà al contingente dell’Onu colpito dal razzo a Naqoura. Ha ricordato che oltre 1000 soldati italiani fanno parte della missione Unifil nel sud del Libano e si è felicitato per l’assenza di feriti. Ha inviato un abbraccio ai militari italiani impegnati nella missione.