Raid aerei in Siria: oltre 60 attacchi attribuiti a Israele suscitano preoccupazione

Israele intensifica i raid aerei in Siria, colpendo obiettivi militari e depositi di munizioni, mentre la presenza di mine e ordigni inesplosi rappresenta un grave rischio per la popolazione civile.
Raid aerei in Siria: oltre 60 attacchi attribuiti a Israele suscitano preoccupazione - Tendenzediviaggio.it - Foto generata con AI

Da alcune ore, la Siria è scossa da una serie di raid aerei attribuiti a Israele, che hanno colpito numerosi obiettivi militari. Secondo quanto riportato dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito e attivo nel monitoraggio della situazione siriana, nei recenti attacchi sarebbero stati presi di mira, tra le altre cose, tunnel utilizzati come depositi per missili balistici. La televisione satellitare al-Jazeera ha confermato che, nell’arco di dodici ore, diversi raid si sono succeduti, colpendo depositi di munizioni e sistemi di difesa aerea nella capitale, Damasco, e nelle province limitrofe. Queste operazioni militari evidenziano la continua instabilità della regione, indicando un possibile intensificarsi delle tensioni nei confronti delle forze presenti sul territorio.

L’intensificazione dei raid aerei

Secondo le fonti riportate, i bombardamenti avrebbero interessato in particolare la zona meridionale della Siria, inclusa la provincia di Daraa e la città di Homs, storicamente punto focale dei conflitti nel Paese. Questi raid sembrano rappresentare non solo un’azione militare da parte di Israele, ma anche una strategia di contenimento nei confronti di potenziali minacce emergenti, che coinvolgono gruppi ritenuti affiliati a Hezbollah o a forze regolate da Teheran. Il Ministero della Difesa israeliano non ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale riguardo a questi attacchi, ma la narrativa di protezione dei confini nazionali e di eliminazione di potenziali arsenali nemici continua a permeare la politica di difesa dello Stato ebraico.

Intanto, l’attività militare di Israele in Siria, che prosegue da anni, mette in evidenza il rischio di un conflitto allargato, con conseguenze dirette sulla popolazione civile. Allarmanti sono le informazioni secondo cui gli attacchi aerei, pur colpendo obiettivi militari, hanno anche provocato danni collaterali, contribuendo a una situazione umanitaria già critica.

L’allerta per le mine e le munizioni inesplose

Parallelamente a questi eventi, un altro grave problema affligge il territorio siriano: la presenza di milioni di mine e munizioni inesplose. Questo pesante lascito del conflitto, che dura ormai da tredici anni, sta diventando un serio pericolo per i siriani che cercano di tornare nelle loro case. L’organizzazione Halo Trust ha lanciato un allerta, avvertendo che vaste aree del Paese sono ancora contaminate da ordigni inesplosi, creando una situazione che necessita di attenzione e intervento immediato da parte della comunità internazionale.

Damian O’Brien, responsabile del programma Siria di Halo Trust, ha espresso preoccupazione riguardo al gran numero di civili, molti dei quali bambini, che si muovono in zone ricche di mine, il cui aspetto potrebbe ingannare i più piccoli facendoli apparire come giocattoli. L’agenzia sottolinea che la bonifica del territorio è essenziale per garantire un ritorno sicuro per i profughi che stanno ripopolando le aree distrutte dal conflitto.

L’impegno della Turchia nella situazione siriana

In questo contesto complesso, la posizione della Turchia emerge con nuove dichiarazioni del Ministro della Difesa, Yasar Guler. La Turchia ha reso noto di essere pronta a fornire supporto alla nuova amministrazione siriana che dovesse emergere dopo la probabile fine dell’era Assad. Ankara afferma di avere in essere accordi di cooperazione con numerosi Paesi e di voler contribuire a una stabilizzazione della Siria, promuovendo l’integrità territoriale e favorendo un processo politico pacifico nel Paese.

Il rilascio di queste informazioni da parte del governo turco sottolinea gli sforzi di Ankara per posizionarsi come un attore chiave nel futuro della Siria, orientato a fronteggiare le minacce terroristiche e a garantire una transizione politica che favorisca stabilità e sicurezza. Con la situazione sul terreno tuttora fluida e incerta, gli sviluppi successivi potrebbero avere un impatto significante sulla già fragile tessitura sociale e politica della Siria.

Change privacy settings
×