Filippo Maria Fanti, noto con il nome d’arte Irama, ha tracciato la sua strada nel panorama musicale italiano a partire dalla sua partecipazione al Festival di Sanremo del 2016 nella sezione Nuove Proposte con il brano “Cosa resterà”. Da Carrara a Sanremo, il musicista ha conquistato il cuore del pubblico, pubblicando nel medesimo anno il suo primo album omonimo, “Irama”.
Il 2018 ha visto Irama emergere trionfante nel talent televisivo “Amici di Maria De Filippi”, aprendo la strada al suo secondo lavoro, “Giovani”. La sua crescita artistica si è riflesso nel successo, preparando il terreno per il terzo capitolo della sua carriera musicale.
Febbraio 2022 ha segnato un nuovo traguardo per Irama con l’uscita del terzo album, “Il giorno in cui ho smesso di pensare”. L’artista ha ottenuto il quarto posto al Festival di Sanremo con la toccante “Ovunque sarai”, confermando la sua posizione di rilievo nel panorama musicale italiano.
Il 2023 ha visto Irama stringere un sodalizio con Rkomi, culminando nella pubblicazione dell’album “No stress”, supportato da una serie di concerti che hanno entusiasmato il pubblico.
Oggi, Irama compie ventotto anni, e in occasione del suo compleanno, riproponiamo l’attenzione sul suo ultimo lavoro solista, “Il giorno in cui ho smesso di pensare”. Un album che ha scosso le fondamenta del pop italiano, rinnovando le forme e le formule tradizionali.
Analizzando il disco, Ernesto Assante offre una recensione articolata, evidenziando le sfumature della voce di Irama, la sua potenza, il graffio e la passione. Il critico esamina i limiti nei brani concepiti come hit single, rilevando la personalità in evoluzione di Irama. Le speranze risiedono nelle tracce in cui l’artista esplora liberamente il pop, senza vincoli di genere, o quando si racconta con sincerità.
“Il Giorno in Cui Ho SMESSO di Pensare” si distingue per la sua varietà, evidenziando la libertà di Irama nel muoversi tra suoni, melodie, atmosfere e temi diversi. L’album rappresenta un passo avanti, con una strada aperta verso un futuro sempre più interessante. La sua capacità di esplorare nuove direzioni musicali promette un contributo significativo alla ridefinizione del mainstream italiano.