Smentita di Giovanni Matteoli: “Non era il Presidente Napolitano al telefono”
La recente dichiarazione di Pupo riguardo al presunto intervento del Quirinale per cambiare l’ordine dei vincitori del Festival di Sanremo del 2010 ha suscitato sorpresa e scetticismo. Giovanni Matteoli, ex portavoce del Presidente emerito Giorgio Napolitano, ha voluto smentire categoricamente questa versione dei fatti. Secondo Matteoli, né il Presidente Napolitano né altri collaboratori della Presidenza erano coinvolti in quella telefonata. Inoltre, dubita che un consigliere autorevole avrebbe avuto il tempo e l’interesse per occuparsi di una questione del genere durante quel periodo.
In risposta alle accuse, Matteoli ha espresso il suo scetticismo sulla tempestività con cui questa notizia è stata riportata. Secondo lui, sembra che l’obiettivo sia quello di ottenere visibilità e aumentare l’audience, piuttosto che fornire informazioni accurate e veritiere.
Dubbi sulla telefonata del Quirinale
La dichiarazione di Pupo ha sollevato dubbi sulla presunta telefonata del Quirinale che avrebbe influenzato l’ordine dei vincitori del Festival di Sanremo del 2010. Secondo Giovanni Matteoli, ex portavoce del Presidente Napolitano, non ci sono prove che il Presidente o altri collaboratori della Presidenza siano stati coinvolti in quella telefonata. Inoltre, Matteoli mette in dubbio la possibilità che un consigliere autorevole avrebbe avuto il tempo e l’interesse per occuparsi di una questione del genere durante quel periodo.
Matteoli ha anche espresso la sua perplessità sulla tempistica con cui questa notizia è stata riportata. Secondo lui, sembra che l’obiettivo sia quello di ottenere visibilità e aumentare l’audience, piuttosto che fornire informazioni accurate e veritiere.
Accuse di visibilità e audience
Giovanni Matteoli, ex portavoce del Presidente emerito Giorgio Napolitano, ha respinto le accuse secondo cui il Quirinale avrebbe influenzato l’ordine dei vincitori del Festival di Sanremo del 2010. Matteoli ha sottolineato che né il Presidente Napolitano né altri collaboratori della Presidenza erano coinvolti in quella telefonata. Inoltre, ha dubitato che un consigliere autorevole avrebbe avuto il tempo e l’interesse per occuparsi di una questione del genere durante quel periodo.
Matteoli ha anche sollevato dubbi sulla motivazione dietro la divulgazione di questa notizia. Secondo lui, sembra che l’obiettivo sia quello di ottenere visibilità e aumentare l’audience, piuttosto che fornire informazioni accurate e veritiere.