Proteste di massa in piazza contro la riapertura della chiesa Trinità dopo il caso Elisa Claps

Grande partecipazione al presidio di Libera per la riapertura della chiesa della Santissima Trinità a Potenza

Questa mattina, davanti alla chiesa della Santissima Trinità di Potenza, si è tenuto un presidio organizzato dalla sede cittadina di Libera, che ha attirato una grande folla. Diverse centinaia di persone hanno affollato le strade circostanti la chiesa nel centro storico. La chiesa della Santissima Trinità era stata chiusa nel 2010, dopo la scoperta dei resti di Elisa Claps, la sedicenne scomparsa nel 1993 e vista per l’ultima volta proprio lì. L’autopsia ha confermato che Elisa fu uccisa a coltellate da Danilo Restivo, che è stato condannato definitivamente.

La famiglia Claps ha sempre chiesto alla Chiesa di fare chiarezza sui silenzi e sulle complicità che si sono verificate in quasi 17 anni e contesta la riapertura al culto. Hanno ribadito la loro posizione anche in una lettera inviata a Papa Francesco. Nonostante ciò, la chiesa è stata ristrutturata e riaperta ad agosto come luogo di riflessione e preghiera silenziosa. Le celebrazioni religiose sono iniziate il 2 novembre, con la presidenza dell’arcivescovo Salvatore Ligorio, che presto lascerà il suo incarico per raggiunti limiti di età.

In risposta all’appello della famiglia e di Libera, una folla numerosa si è radunata. Le uniche bandiere presenti erano quelle di Libera. Alcuni partecipanti hanno portato cartelli, uno dei quali recitava “Chiesa della Ss. Omertà”. Numerosi partecipanti hanno urlato “Vergogna, vergogna”, mostrando solidarietà alla famiglia Claps e auspicando che la Santissima Trinità rimanga un luogo di memoria anziché una chiesa con funzioni pastorali. La partecipazione numerosa è stata accolta positivamente da Gildo Claps, fratello di Elisa, presente al presidio, come segno di affetto per Elisa e sostegno alla famiglia.

Gildo Claps ha dichiarato: “Abbiamo cercato in tutti i modi di trovare una soluzione, ma non c’è stato modo. C’è un totale rifiuto da parte loro. Abbiamo semplicemente chiesto che prendessero coscienza di ciò che è accaduto e che avessero il coraggio di chiedere scusa, almeno una volta”. Ha poi aggiunto: “Il destino di questa chiesa sarà deciso dalla città. La maggior parte della città sta rifiutando tutto questo. C’è stata una sorta di riflessione collettiva che sta giungendo in modo forte e straordinario alla mia famiglia”. Ancora parole dure nei confronti della Chiesa locale: “Avete visto con quanta arroganza sono entrati e con quanta disprezzo si sono chiusi al buio. Noi siamo qui alla luce, alla luce di Elisa”, ha concluso.

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