Tre detenuti protestano sul tetto delle carceri di Genova e Sanremo
Tre detenuti hanno deciso di protestare contro le condizioni di detenzione salendo sui tetti delle carceri di Genova e Sanremo. Fortunatamente, alla fine sono rientrati in cella senza incidenti.
Il primo caso si è verificato nel carcere di Valle Armea a Sanremo, dove un detenuto marocchino di 36 anni, con fine pena nel 2030, proveniente dal Piemonte, ha deciso di salire sul tetto e ha danneggiato anche l’impianto di videosorveglianza. Fabio Pagani, segretario regionale Uilpa Polizia Penitenziaria, ha spiegato che l’impianto era stato appena installato e avrebbe dovuto entrare in funzione la settimana successiva.
Pagani ha anche riferito di una protesta simile da parte di altri due detenuti nel carcere genovese di Marassi. “Due uomini di origine magrebina sono saliti sul tetto dei passeggi per protestare e, dopo circa due ore di trattative, sono stati convinti dalla polizia penitenziaria a rientrare in cella”, ha dichiarato Pagani. Questi episodi sono solo gli ultimi di una serie di gesti estremi compiuti dai detenuti, che evidenziano sia il disagio in cui si trovano, soprattutto quelli affetti da patologie psichiatriche e abbandonati a se stessi, sia la vulnerabilità del sistema penitenziario.
È preoccupante vedere come i detenuti siano costretti a compiere gesti estremi per far sentire le loro voci e protestare contro le condizioni di detenzione. È necessario che le autorità competenti prendano seriamente in considerazione queste problematiche e lavorino per migliorare le condizioni all’interno delle carceri. Solo così si potrà garantire il rispetto dei diritti umani e la dignità di coloro che sono privati della libertà.