Fater, una delle aziende leader nel mercato della cura della persona e della casa, ha intrapreso un percorso innovativo volto al benessere dei propri collaboratori. Con il motto ‘People First’, l’azienda ha orientato le proprie politiche verso la felicità dei dipendenti, trasformando la cultura aziendale in un’ottica di maggiore inclusività e flessibilità. Intervenendo al panel ‘Verso un nuovo welfare aziendale’ durante il Salone della CSR a Milano, il general manager Antonio Fazzari ha condiviso i dettagli e i risultati di questa ambiziosa strategia.
L’approccio ‘People First’ e le sue implicazioni
La filosofia ‘People First’, introdotta cinque anni fa, è stata una risposta alla domanda sempre più pressante su come misurare e garantire la felicità dei lavoratori. Antonio Fazzari ha raccontato come, all’inizio, vi fosse una certa apprensione nel voler applicare questo principio, dettata dalla difficoltà intrinseca di misurare un concetto così soggettivo e complesso. Tuttavia, questa sfida è stata vista come un’opportunità per ripensare e riprogettare l’ambiente di lavoro.
Con l’introduzione di strumenti come le survey di ascolto, Fater ha scelto di mettere al centro l’individuo e il dialogo diretto come modalità primarie per raccogliere feedback. Fazzari ha sottolineato che il modo più efficace di comprendere le esigenze dei dipendenti è dialogare faccia a faccia, creando un legame personale e diretto. Questa strategia ha portato all’emergere di nuove idee e iniziative all’interno dell’azienda, puntando a un confronto aperto che promuove la fiducia reciproca e l’innovazione.
La transizione verso il lavoro ibrido
Una delle misure più significative adottate da Fater è stata l’introduzione del lavoro ibrido, che consente ai dipendenti di gestire la propria attività lavorativa in modo più flessibile. Fazzari ha spiegato come questa iniziativa, lanciata quattro anni fa, abbia rappresentato un passo audace per l’azienda. La capacità di lavorare da remoto o in sede si basa sulla fiducia nei dipendenti, valutando la loro performance non in base alla quantità di ore lavorate, ma ai risultati ottenuti.
Questa modalità di lavoro non solo consente di conciliare vita professionale e personale, ma rappresenta anche un modo per migliorare la qualità della vita lavorativa. Le persone hanno la possibilità di scegliere quando e dove lavorare, permettendo a genitori e caregiver di gestire al meglio le proprie responsabilità familiari. Grazie a questo approccio, Fater ha reso il luogo di lavoro più inclusivo, favorendo una cultura in cui ognuno può esprimere le proprie esigenze senza timore di ripercussioni.
Fiducia, delega e inclusività nel contesto aziendale
Il modello di welfare aziendale proposto da Fater si distingue per promuovere una cultura basata sulla fiducia e sulla delega. Fazzari ha illustrato come questa nuova filosofia richieda una riprogrammazione completa delle dinamiche interne. Spostando l’attenzione dai rigidi protocolli tradizionali a un sistema più aperto, Fater si è impegnata a dare ai propri dipendenti maggiore libertà nel prendere decisioni.
Inoltre, l’approccio inclusivo ha avuto un impatto significativo sulla vita di dipendenti con responsabilità familiari. I genitori hanno la possibilità di essere più presenti nella vita dei loro figli durante le ore scolastiche, accompagnandoli a scuola o supportandoli nei compiti. Allo stesso modo, i caregiver hanno l’opportunità di assistere i propri familiari senza dover sacrificare il lavoro. Questa flessibilità ha contribuito a ridurre il livello di stress associato a un’impossibile conciliazione tra lavoro e vita privata.
Fater rappresenta un esempio di come un’azienda possa trasformare la propria cultura interna in un’ottica di benessere e inclusione, affrontando le sfide moderne del mondo del lavoro con innovazione e coraggio.