L’ex allenatore del Genoa, Gian Piero Gasperini, ha testimoniato in aula durante il processo a 15 ultrà del club per presunte estorsioni. Gasperini ha raccontato di aver affrontato contestazioni pesanti durante la sua permanenza al Genoa, ma che il presidente Preziosi gli aveva assicurato che sarebbero cessate con i risultati. Alla fine, Gasperini è stato allenatore dell’Atalanta senza essere esonerato.
Gasperini ha rivelato che dopo il derby un gruppo di tifosi era venuto a Pegli, ma la società aveva deciso di far vedere loro solo la squadra, non l’allenatore. Questo episodio ha contribuito alla sua decisione di lasciare il Genoa.
L’ex giocatore Dario Dainelli ha confermato la presenza di una delegazione di tifosi all’interno della società, ma non ricorda cosa avessero detto. Ha spiegato che si era allontanato perché non si sentiva più apprezzato.
Durante una pausa nell’aula, l’ex capo ultrà Massimo Leopizzi ha lasciato un commento provocatorio, paragonando il processo a “quattro striscioni” e parlando di Totò Riina.
Il processo riguarda 15 ultrà del Genoa accusati di estorsione alla società nel periodo 2010-2017. L’inchiesta è stata condotta dal sostituto Francesca Rombolà e dal procuratore aggiunto Francesco Pinto. Tre persone sono state arrestate con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata all’estorsione e violenza privata, per aver estorto al Genoa circa 327 mila euro.
Articolo tratto da ANSA, riproduzione riservata.
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