Si fa presto a dire primavera! Si, perché nella Valle d’Aosta, un territorio che si sviluppa in verticale su 4500 m di dislivello, non esistono due luoghi in cui la primavera arrivi, identica, lo stesso giorno dell’anno. Arriva come un’onda, qui, la primavera, colmando ogni giorno un po’ di più l’invaso di valli scavate nei millenni dal passare delle acque, colorate dall’incedere delle stagioni, plasmate a propria immagine dalle popolazioni che si avvicendano da seimila anni, da queste parti.
E da millenni torna, sempre, questa stagione a parlarci di rinascita, di tepore dopo il gelo, di boccioli dallo scheletro dei rami, di profumi e suoni che inebriano, dopo il silenzio dell’inverno. L’arrivo della primavera in Valle d’Aosta non è tanto una questione di “quando?”, quanto una questione di “quanto in quota?”.
Si scia, sulle piste che da est a ovest costellano la Valle d’Aosta, ancora per un po’, ma più in basso è singolare il modo in cui si riesca, a vista d’occhio, a individuare lungo i fianchi dei monti il punto esatto in cui è già primavera, così come quello in cui ancora c’è spazio per la neve.
Ma partiamo dal basso: la natura non si risveglia certo da un giorno all’altro. Ci sono piccoli segnali che si diventa bravi, con il tempo, a captare: dal suono delle acque che tornano a riempire i torrenti, al canto degli uccelli che ripopolano i boschi, ai colori che germogliano come per magia sugli alberi da frutto, i meli su tutti, arborei sovrani di queste terre. Dove vederli? Quasi dappertutto: le straordinarie condizioni climatiche della valle centrale e delle valli minori, protette dal profilo delle Alpi, permettono la coltivazione di questo frutto fino a quota 900/1.000.
Il percorso ad anello da Saint-Pierre a Sarre, perfetto per un’escursione primaverile in bassa quota, attraversa tra le due località i vigneti del vino Torrette ed è l’ideale per vedere anche i meleti in fiore, sorvegliati dai meravigliosi castelli di quest’area. Persino all’interno di uno dei monumenti romani nel cuore di Aosta, quell’anfiteatro (da non confondere con il vicino teatro) divenuto nel corso dei secoli il convento delle suore Giuseppine, c’è un meleto nascosto tra le mura romane della città che, di questi tempi, esplode nel rigoglio dei suoi fiori bianchi.
E quale stagione, se non la primavera, per avventurarsi tra le strade del capoluogo e di tutta la Valle a caccia dei tesori di arte e architettura lasciati un po’ ovunque da chi è passato qui prima di noi? Per la Festa della Mamma, il 12 maggio, i siti archeologici di Aosta, il Pont d’Ael e i castelli regionali accoglieranno tutte le mamme in compagnia dei figli offrendo loro l’ingresso gratuito. In occasione della Giornata Internazionale dei Musei, invece, il prossimo 18 e 19 maggio l’accesso all’Area Megalitica di Aosta e al Museo Archeologico Regionale saranno gratuiti per tutti, così come la mostra fotografica Sguardi d’Intesa. La moda fotografata dalle donne, il Castello Gamba e il Castello di Aymavilles.
La primavera è la stagione giusta per percorrere una o più tappe del Cammino Balteo, l’itinerario escursionistico che, seguendo il corso della Dora, attraversa le località di media e bassa quota simbolo della storia della Valle d’Aosta.
Luoghi come il Parco Passerin d’Entrèves (aperto tutti i giorni da marzo a ottobre, eccetto i martedì) e quello del Castello Gamba a Chatillon (gratuito il 18 e 19 maggio per la Giornata Interazionale dei Musei), eleganti salotti arborei e floreali, vestigia dal pollice verde delle famiglie che li hanno creati, assemblando sapientemente tante varietà della flora locale, apprezzabili anche dai visitatori odierni.
E, ancora, il Pont d’Ael (gratuito per le mamme il giorno 12 maggio), straordinario manufatto dell’ingegneria idraulica romana, che ha la doppia funzione di ponte e acquedotto, i cui dintorni sono conosciuti anche come il paradiso delle farfalle: si sono contate, nei pressi del ponte, infatti, ben 96 specie diverse oltre all’endemica Polyommatus humedasae, che tornano ogni anno a primavera a popolare i prati fioriti, vegliati dall’alto dal volo dei rapaci.
Parlando di fioriture, un appuntamento da segnalare è la Feta de la Sarieula, la Sagra del timo selvatico di Verrayes, che proprio a primavera si mostra nel suo abito più bello. La sagra celebrerà dal 15 al 19 maggio prossimi tutti gli aspetti di questa straordinaria erba aromatica diffusissima, tra l’altro, anche nelle ricette locali.
Un modo meraviglioso, quanto insolito, per assistere al dispiegarsi della natura, è un volo in mongolfiera, che dal centro di Aosta permette di sollevarsi fino a oltre quota 2000, sospesi e a tu per tu con le montagne più alte d’Europa. Quelli in partenza dal capoluogo tutti i weekend e i festivi della prossima primavera hanno la particolarità di essere i voli in mongolfiera più alti d’Italia e tra i più alti in Europa.
Per chiunque cerchi dove alloggiare in Valle d’Aosta, il portale Booking Valle d’Aosta – lo strumento per la prenotazione dei soggiorni gestito direttamente dall’Ufficio regionale del Turismo – offre l’elenco delle strutture ricettive della Valle d’Aosta (alberghi, RTA, B&B, agriturismi e appartamenti), con la possibilità di prenotare direttamente online senza intermediari e senza alcun costo di prenotazione, selezionando in base al comprensorio o al tipo di esperienza desiderata.
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Foto in apertura: Credits Archivio Regione Autonoma Valle d’Aosta
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