Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia, ha espresso il suo apprezzamento per l’impegno comune nel cercare di stabilizzare i prezzi dei beni alimentari di prima necessità durante il “trimestre anti-inflazione”. Tuttavia, Scordamaglia ha sottolineato che ci sono alcune considerazioni da fare.
Secondo Scordamaglia, gli ultimi tre mesi dell’anno saranno difficili per molti produttori agricoli ed alimentari a causa dell’instabilità dei costi dell’energia, dovuta agli eventi recenti in Medio Oriente, e del costo del denaro che ha compensato la riduzione dei costi energetici. Inoltre, il passaggio improvviso da condizioni climatiche estreme ha causato una diminuzione delle rese e della produzione in settori come l’ortofrutta.
Scordamaglia ha sottolineato che non si possono richiedere gli stessi impegni a tutti i produttori, poiché alcuni hanno margini su cui intervenire, mentre altri non riescono a coprire i costi di produzione. Pertanto, Filiera Italia ha proposto al Governo di condurre un’analisi trasparente dei costi di produzione e delle marginalità delle diverse filiere produttive, al fine di comprendere la differenza tra coloro che devono chiudere a causa dei costi di produzione e coloro che speculano.
Inoltre, Scordamaglia ha evidenziato che l’aumento delle importazioni di prodotti a basso costo non è la soluzione per contrastare l’inflazione. Filiera Italia si oppone all’importazione di concentrato di pomodoro proveniente dalla regione dello Xinjiang in Cina, dove viene utilizzato il lavoro forzato. L’associazione ha chiesto alla Commissione europea di vietare l’importazione di tale prodotto, seguendo l’esempio di Stati Uniti, Canada e Regno Unito.
Infine, Scordamaglia ha sottolineato l’impegno di Filiera Italia e del Governo nel favorire prezzi equi e accessibili per i beni alimentari di prima necessità. Tuttavia, l’associazione ha richiesto l’intervento delle autorità competenti e l’applicazione di sanzioni proporzionali al fatturato per coloro che approfittano dell’iniziativa per pratiche commerciali sleali.
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