Premio Artusi 2024: Filippo La Mantia premiato per il suo impegno sociale attraverso la cucina

Il mondo della gastronomia si prepara a celebrare un importante riconoscimento nel cuore dell’Emilia-Romagna. Sabato 19 ottobre 2024, Casa Artusi a Forlimpopoli ospiterà la cerimonia di consegna del Premio Artusi alla figura di Filippo La Mantia, noto chef e promotore di iniziative culinarie che vanno oltre il semplice atto di cucinare. Questo premio è assegnato a coloro che contribuiscono a diffondere valori di pace, solidarietà e tolleranza attraverso la cucina, con un’attenzione particolare al contesto delle carceri italiane.

Il Premio Artusi e la sua importanza culturale

Dal 1997, il Premio Artusi viene conferito in onore di Pellegrino Artusi, un illustre concittadino di Forlimpopoli e autore del fondamentale “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”. Questo riconoscimento è attribuito a personalità che si sono distinte per il loro contributo alla riflessione e al dibattito riguardante il rapporto tra uomo e cibo. Con il passare degli anni, il prestigio del premio è cresciuto, diventando un simbolo di eccellenza che valorizza non solo la gastronomia ma anche gli aspetti più profondi legati al cibo, come la convivialità e il rispetto per le diversità.

Numerosi sono i personaggi illustri che hanno ricevuto il premio negli anni, testimoniando la sua rilevanza e il suo impatto nel settore. Oltre a La Mantia, il riconoscimento è stato assegnato a figure di spicco come Lidia Bastianich, Don Luigi Ciotti e il celebre regista Pupi Avati, evidenziando come la cucina possa essere un ponte per l’inclusione sociale e la creazione di legami significativi.

Filippo La Mantia: un chef con una missione sociale

Filippo La Mantia non è solo un grande chef, ma un attivista che utilizza la cucina come strumento di cambiamento sociale. Con il suo progetto “L’altra cucina, per un pranzo d’amore”, in collaborazione con l’associazione Prison Fellowship, La Mantia si è impegnato a portare la valorizzazione della gastronomia e della biodiversità anche nelle carceri italiane. L’obiettivo di questa iniziativa è non soltanto di formare i detenuti in arte culinaria, ma anche di promuovere la convivialità e il rispetto per l’umanità di chi vive una condizione di privazione della libertà.

La Mantia vede nella cucina un’opportunità per creare un legame con i detenuti e insegnare loro che “il cibo può essere un veicolo di speranza e riabilitazione.” Attraverso laboratori culinari e attività pratiche, La Mantia desidera trasmettere il messaggio che la preparazione e la condivisione di un pasto possono contribuire a costruire una comunità più unita e rispettosa delle diversità, un aspetto fondamentale in un contesto come quello carcerario.

La cerimonia di premiazione: un evento ricco di significato

La cerimonia di premiazione che si svolgerà a Casa Artusi si preannuncia come un evento ricco di significato e di partecipazione. Saranno presenti personalità di spicco del mondo politico, culturale e sociale, tra cui Milena Garavini, sindaca di Forlimpopoli, e Laila Tentoni, presidente di Casa Artusi. Questi eventi non solo riconoscono l’impegno di singoli individui, ma fungono anche da importanti occasioni di riflessione collettiva sulla relazione tra cucina e società.

A coordinare l’evento ci sarà Andrea Segrè, docente dell’Università di Bologna e membro del Comitato Scientifico di Casa Artusi. Le sue parole durante la cerimonia sottolineeranno il valore della cucina come strumento di dialogo e di inclusione, evidenziando come iniziative come quelle di La Mantia possano avere un impatto significativo sulla vita delle persone, anche in contesti particolarmente complessi come quello penitenziario.

Durante la cerimonia, sarà l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, a consegnare il premio al celebre chef, segnando un altro passo nella valorizzazione della cucina come forma d’arte e come mezzo per favorire il cambiamento sociale. Questo evento non rappresenterà solo un riconoscimento personale per La Mantia, ma piuttosto un’ulteriore attestazione dell’importanza della cucina nel costruire una società più equa e inclusiva.