Il presidente di +Europa, Federico Pizzarotti, ha espresso la sua opinione sull’assenza del limite di due mandati per il premier nel testo Casellati. Pizzarotti, che ha lasciato la carica di sindaco di Parma dopo due mandati, ritiene che se il limite è necessario per i sindaci e i governatori, dovrebbe esserlo ancora di più per il premier. Secondo lui, anche negli Stati Uniti esiste un limite di due mandati per il presidente, il che indica che ha un significato importante.
Pizzarotti ha definito la riforma del premierato approvata il 3 novembre come una riforma che non rivede in modo organico la Costituzione e la composizione dello Stato. Ha sottolineato che sarebbe necessaria una vera e propria ristrutturazione che potrebbe prevedere una decentralizzazione di alcune competenze e una centralizzazione di altre.
Il politico ha spiegato che crede nel limite di due mandati per i comuni di grandi dimensioni non per motivi populisti o per evitare situazioni di malaffare, ma perché ritiene che sia positivo per l’entusiasmo, il ricambio e per dare nuova linfa alla democrazia. Per lui, il limite non è discriminatorio, ma assume un’accezione positiva.
Pizzarotti ha sottolineato l’importanza di un ricambio anche all’interno dello stesso schieramento politico e ha evidenziato la necessità di regole uguali a diversi livelli istituzionali. Ha criticato la possibilità per i governatori di decidere autonomamente sul terzo mandato, sottolineando che ciò crea ipocrisia e problemi.
Secondo Pizzarotti, sia per i sindaci, i governatori che il premier, la chiave politica è sempre l’impegno a tempo. Ritiene che avere un limite di tempo sia uno sprone per raggiungere gli obiettivi e mette tutti nelle condizioni di fare meglio nello stesso periodo di tempo.