Il 7 marzo segna una delle pagine più buie nella storia di Prato, con lo sciopero generale e la successiva deportazione di coloro che furono arrestati per motivi politici. Rastrellamenti indiscriminati hanno colpito anche chi non aveva nulla a che fare con lo sciopero, portando a un clima di terrore e oppressione. Il vasto distretto tessile di Prato si fermò, e sulle rovine di un violentissimo bombardamento alleato, cominciò la caccia all’uomo. Passanti, curiosi, operai furono bloccati e arrestati, molti di loro finirono tragicamente a Mauthausen.
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TogglePodcast: “Prato: Memorie di Famiglia”
Alle 11 nella Biblioteca Lazzerini avrà luogo la presentazione del podcast “Prato: memorie di famiglia”, curato da Lorenzo Tempestini. Questo podcast raccoglie le testimonianze dei familiari di ex deportati pratesi, tra cui Virginia Gacci, Maurizio Magnolfi, Giuliano Cecchi, Domenico Santi e Giancarlo Biagini. Attraverso queste storie, si narrano momenti di speranza, dolorose assenze e ritorni sorprendenti dopo indicibili sofferenze. Il progetto, realizzato dal Museo della Deportazione e Resistenza in collaborazione con Aned Prato e con il sostegno del Comune, si propone di mantenere viva la memoria della deportazione pratese e trasmettere alle giovani generazioni una storia che coinvolge l’intera comunità, sia come vittime che come carnefici.
Mantenere Viva la Memoria
L’obiettivo del progetto è quello di mantenere viva la memoria di un periodo buio della storia di Prato, utilizzando mezzi di comunicazione digitali e un linguaggio semplice e diretto. Il podcast “Prato: memorie di famiglia” sarà disponibile sul sito web del Museo della Deportazione, offrendo un accesso continuo alle testimonianze delle persone coinvolte.
Presentazione del Volume “Buchenwald”
Dopo la presentazione del podcast, si darà spazio al volume “Buchenwald” realizzato da Aned, con la partecipazione dello storico presidente Giancarlo Biagini, figlio di Diego, deportato a Mauthausen dopo gli scioperi. Questo volume rappresenta un ulteriore contributo alla conoscenza e alla riflessione su uno dei periodi più oscuri della storia di Prato e dell’intera umanità