Nel cuore della storia antica, Pompei si prepara a una nuova era di salvaguardia culturale. Con l’adozione di un’applicazione all’avanguardia, il Parco archeologico di Pompei ha avviato un sistema di monitoraggio continuo che supera i limiti degli strumenti tradizionali. Questo progetto, parte fondamentale dell’ecosistema digitale Open Pompeii, si propone di centralizzare i dati relativi allo stato di conservazione di uno dei siti archeologici più significativi al mondo. Tale iniziativa mira a garantire una sorveglianza più accurata e tempestiva, coinvolgendo una squadra multidisciplinare di esperti nel settore.
Il cuore dell’iniziativa è un gruppo di specialisti che comprende archeologi, architetti, restauratori e ingegneri. Questi professionisti sono impegnati nella mappatura dettagliata di tutti gli elementi costruttivi presenti nel sito, analizzando il loro attuale stato di conservazione. Ogni aspetto, dai pavimenti ai muri, dai solai alle coperture, viene esaminato scrupolosamente per raccogliere dati precisi che possano informare le strategie di intervento. L’app sviluppata funge da strumento prezioso non solo per il monitoraggio, ma anche per la creazione di una prima stima dei costi necessari per eventuali interventi urgenti. In questo modo, il Parco è in grado di affrontare la fragilità del patrimonio con decisioni informate e tempestive.
Un altro punto di forza dell’app è la sua capacità di consentire un’interazione attiva tra tutti i membri del personale del Parco archeologico. Dalla vigilanza al direttore stesso, ogni operatore ha la possibilità di segnalare criticità e problematiche relative al sito in tempo reale. Questo approccio collaborativo non solo migliora la gestione delle risorse, ma crea un ambiente di lavoro più dinamico e reattivo. Gabriel Zuchtriegel, il direttore del Parco, ha sottolineato l’importanza di questa connettività, spiegando che l’obiettivo è aumentare la conoscenza e la consapevolezza circa la tutela del sito. Inoltre, è previsto di estendere questo modello di interazione ai visitatori, trasformandoli in partner attivi nella salvaguardia del patrimonio.
L’iniziativa del Parco archeologico è supportata da un significativo investimento governativo. L’accordo per il monitoraggio e la manutenzione, finanziato tramite fondi di Coesione dal Governo italiano, prevede un importo di 12 milioni di euro. Questo finanziamento è destinato a garantire che gli interventi necessari possano essere realizzati con la massima efficacia. Tuttavia, è fondamentale che le decisioni su quali lavorazioni eseguire siano basate sui dati raccolti tramite l’app. L’approccio prevede anche l’assegnazione di parte degli interventi a operatori esterni attraverso un “accordo quadro”. Questo permette di pianificare gli interventi in modo flessibile, adattandosi alle necessità emerse nel monitoraggio continuo del sito.
Zuchtriegel ha espresso tutta la sua gratitudine nei confronti del Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, per il sostegno ricevuto. Il direttore ha affermato che, sebbene il progetto sia ambizioso, l’obiettivo finale rimane chiaro: preservare Pompei non solo nelle sue grandi domus, ma anche nelle piccole botteghe e strutture quotidiane, garantendo così un’eredità culturale per le generazioni future. L’attenzione ai dettagli e l’impegno collettivo sono elementi chiave per affrontare questa sfida. La coesione tra istituzioni e professionisti del settore rappresenta un modello che potrebbe essere applicato anche in altri contesti, se il progetto si dimostrerà efficace.