Un’intensa esplorazione dell’autismo attraverso la figura di Pinocchio si è svolta a Roma, dove il senatore Antonio Guidi, neuropsichiatra e figura di spicco nella Commissione Affari Sociali-Sanità del Senato, ha condiviso la sua visione durante lo spettacolo “Pinocchio: una favola alla rovescia“. Questo evento, presentato dalla Compagnia Stabile del Teatro Patologico, ha comportato riflessioni significative sulla lotta e le sfide che un bambino autistico deve affrontare, evocando anche emozioni legate alla perdita dell’infanzia.
Nel corso dell’evento, il senatore Guidi ha descritto Pinocchio come un personaggio emblematico per i bambini che lottano con l’autismo. Il celebre burattino, secondo la sua interpretazione, rappresenta non solo la voglia di apprendere e di crescere, ma anche le difficoltà derivanti dal conflitto tra il desiderio di esplorare il mondo e le tentazioni che possono deviare dal percorso di crescita. L’agitazione e le esperienze vissute da Pinocchio richiamano le esperienze di tanti bambini che devono navigare tra una società che può risultare ostile e le loro singole battaglie interiori.
Il neuropsichiatra ha usato la narrazione di Collodi come strumento per comprendere l’autismo, spiegando che la figura di Pinocchio vive in un universo di incanto infantile dove, proprio come i bambini autistici, cade nelle trappole tende dalle figure negative come il Gatto e la Volpe. Questi personaggi simboleggiano spesso le pressioni e le aspettative sociali che rendono difficile il percorso di crescita di un bambino che vive questa condizione. Le sue avventure, contraddistinte da momenti di grande riscatto, stabiliscono un parallelismo con la resilienza e la determinazione necessarie per affrontare tali sfide quotidiane.
L’immagine del ventre della balena, evocata dal senatore Guidi, diventa un poderoso simbolo di metamorfosi. Nella favola, questo ventre è percepito come un rifugio sicuro, un’utopia da cui Pinocchio emerge rinnovato, similmente ai bambini che affrontano l’autismo e le proprie battaglie. Questo luogo oscuro e misterioso può rappresentare anche un periodo di isolamento, di introspezione e accumulo di esperienze vitali che porteranno a una nuova consapevolezza.
La trasformazione finale di Pinocchio in un bambino in carne e ossa non è priva di conflitti: sebbene egli ottenga una forma umana, si chiede se in questo processo non perda qualcosa di fondamentale. Secondo Guidi, la spensieratezza dell’infanzia – un diritto spesso negato ai bambini, specialmente a quelli che vivono esperienze diverse o complesse – potrebbe andare persa. Il sentimento di rincorrere la crescita a scapito della libertà di sbagliare è una considerazione che invita alla riflessione su come le aspettative sociali possano influenzare negativamente il naturale sviluppo di un bambino.
L’iniziativa “Pinocchio: una favola alla rovescia” è stata organizzata grazie al contributo di Lundbeck Italia e vanta numerosi patrocini, tra cui quelli del Senato della Repubblica, del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità e del Consiglio Nazionale Giovani. Questo appoggio sottolinea l’importanza sociale del progetto, che mira a sensibilizzare il pubblico sul tema dell’autismo attraverso le arti e la cultura.
Lo spettacolo si svolge al Teatro Parioli Costanzo di Roma, dove l’approccio innovativo della compagnia teatrale si sposa con l’hinterland accademico e sociale del senatore Guidi. Questa sinergia di intenti crea un’opportunità unica per il pubblico di confrontarsi con temi delicati, utilizzando la potenza della narrazione e delle performance artistiche per generare consapevolezza e comprensione verso le soggettività legate all’autismo.