Piantedosi: 7mila sloveni nel 2023, altri potenziali passati

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha espresso preoccupazione riguardo al flusso migratorio proveniente dalla Slovenia. Secondo il ministro, quest’anno sono state intercettate settemila persone all’ingresso, ma molti altri potrebbero essere passati inosservati. La frontiera con la Slovenia rappresenta una sfida per i controlli, poiché i flussi sono difficili da intercettare senza controlli più capillari. Inoltre, i migranti provenienti dalla Bosnia destano maggiori preoccupazioni, in quanto si sa che ci sono hub di radicalizzazione in quella regione.

Preoccupazione per il flusso migratorio dalla Slovenia

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha espresso preoccupazione riguardo al flusso migratorio proveniente dalla Slovenia. Secondo il ministro, quest’anno sono state intercettate settemila persone all’ingresso, ma molti altri potrebbero essere passati inosservati.

Difficoltà nei controlli alla frontiera

La frontiera con la Slovenia rappresenta una sfida per i controlli, poiché i flussi migratori sono difficili da intercettare senza controlli più capillari. Questa situazione evidenzia la necessità di rafforzare i controlli e garantire una maggiore sicurezza.

Arrivi preoccupanti dalla Bosnia

Il ministro Piantedosi ha sottolineato che i migranti provenienti dalla Bosnia destano maggiori preoccupazioni. In quella regione sono presenti hub di radicalizzazione, il che rende necessario un monitoraggio più attento e una maggiore cooperazione internazionale per contrastare questo fenomeno.

L’impossibilità di intercettare tutti i flussi

Il ministro ha evidenziato l’impossibilità di intercettare tutti i flussi migratori, soprattutto quando non ci sono controlli più capillari. Questa situazione richiede una strategia più efficace per gestire il flusso migratorio e garantire la sicurezza delle frontiere.

La necessità di controlli più capillari

Per affrontare il problema del flusso migratorio dalla Slovenia, il ministro ha sottolineato l’importanza di controlli più capillari. Solo attraverso un monitoraggio accurato sarà possibile individuare e gestire in modo adeguato i flussi migratori.

Cooperazione internazionale per contrastare la radicalizzazione

Infine, il ministro ha sottolineato l’importanza della cooperazione internazionale per contrastare la radicalizzazione. È necessario lavorare insieme con gli altri paesi europei per individuare e contrastare gli hub di radicalizzazione presenti nei Balcani. Solo attraverso una collaborazione efficace sarà possibile affrontare questa sfida in modo adeguato.

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