Una nuova tecnica per ripristinare l’olfatto nei pazienti affetti da Long Covid è stata sviluppata da un team di scienziati americani. La procedura, definita “mininvasiva”, consiste nell’iniettare un anestetico direttamente nel ganglio stellato, situato sul lato del collo, al fine di stimolare il sistema nervoso autonomo regionale. Questa tecnica, della durata di soli 10 minuti e senza bisogno di sedazione o analgesia endovenosa, è stata presentata al meeting annuale della Radiological Society of North America (Rsna) a Chicago. Uno dei sintomi persistenti del Long Covid è la parosmia, un’alterazione dell’olfatto che impedisce di percepire correttamente gli odori. Secondo Adam C. Zoga, professore di radiologia muscoloscheletrica alla Jefferson Health di Philadelphia, Pennsylvania, i pazienti affetti da parosmia possono sviluppare disgusto per cibi e bevande che prima apprezzavano e possono anche percepire odori “fantasma” che non sono presenti nell’ambiente circostante. La perdita dell’olfatto è stata uno dei sintomi più comuni durante la pandemia di Covid-19, colpendo fino al 60% dei pazienti. Mentre la maggior parte delle persone recupera nel tempo, alcuni continuano a soffrire di parosmia per mesi o addirittura anni dopo l’infezione, con un impatto negativo sull’appetito e sulla qualità di vita. La procedura mininvasiva guidata dall’imaging, che mira a ripristinare l’olfatto in questi pazienti, si basa sul blocco del ganglio stellato, un gruppo di nervi presenti sul collo che regolano i processi involontari del corpo. Questa procedura è stata utilizzata con successo per trattare diverse condizioni, tra cui cefalea a grappolo, dolore all’arto fantasma e sindromi di Raynaud. Per lo studio, sono stati selezionati 54 pazienti con parosmia post-Covid resistente alle terapie farmacologiche e topiche. Durante la procedura, è stata aggiunta una piccola dose di corticosteroide all’anestetico per ridurre l’infiammazione dei nervi causata dal virus Covid. I risultati dello studio sono stati sorprendenti, con un miglioramento del 100% dei sintomi in alcuni pazienti dopo 4 settimane dalla procedura. Inoltre, il 59% dei pazienti ha riportato un miglioramento dei sintomi una settimana dopo l’iniezione e l’82% ha sperimentato un miglioramento significativo entro un mese. Non sono state segnalate complicazioni o eventi avversi legati alla procedura. Questa nuova tecnica rappresenta una speranza per i pazienti affetti da parosmia post-Covid, che finora non hanno risposto ad altri trattamenti.
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