Perdita di 2 miliardi per chi ha finanziato l’acquisto di Elon Musk su Twitter

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, le banche che hanno contribuito a finanziare l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk, ora noto come X, stanno registrando perdite per almeno 2 miliardi di dollari.

Elon Musk ha contratto prestiti per un totale di 13 miliardi di dollari per finanziare l’accordo da 44 miliardi. Di solito, le banche che finanziano operazioni di questo tipo scaricano il debito su altri soggetti, ottenendo profitti significativi. Tuttavia, nel caso di Twitter, le banche hanno conservato il debito nella speranza che il suo valore si riprendesse.

Secondo il Wsj, una volta venduto il debito, gli istituti bancari coinvolti si aspettano di subire una perdita di almeno il 15%, pari a circa 2 miliardi di dollari. Questo si tradurrà presumibilmente in perdite per centinaia di milioni per i soggetti che detengono le quote maggiori, tra cui Morgan Stanley, Bank of America, Barclays e Mufg. Anche Bnp Paribas, Société Générale e Mizuho sono coinvolte.

Dopo aver trattenuto il debito per un anno, le banche hanno recentemente avviato i preparativi per cercare di liberarsene almeno in parte, secondo quanto riferito da fonti ben informate. Inizialmente, speravano di poter vendere il debito entro il Labor Day, ma sembra che abbiano incontrato delle difficoltà.

Le perdite subite dalle banche evidenziano le sfide che possono sorgere nel finanziamento di operazioni di questo tipo. Nonostante l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk abbia suscitato grande interesse, il valore del debito non si è ripreso come sperato. Sarà interessante vedere come le banche gestiranno questa situazione e se riusciranno a minimizzare le perdite.

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