La Cisl non è convinta del passaggio al mercato libero per le bollette della luce, previsto per l’inizio del 2024. La Flaei, guidata da Amadeo Testa, si oppone alla fine della maggior tutela e all’apertura del mercato elettrico a tutte le forniture nazionali. Il sindacato ritiene che non ci sia motivo accettabile per questa decisione e che i 10 milioni di contratti attualmente in fascia tutelata rappresentano un’opportunità per i venditori che promettono risparmi che nessuno ha fino ad ora beneficiato. Secondo la Cisl, il Decreto Bersani ha permesso di risparmiare il 23% sulla bolletta in condizioni normali e questi cittadini perderanno questi vantaggi per una scelta ideologica, causando problemi agli strati sociali più deboli che già soffrono l’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’inflazione. La Flaei aveva chiesto la nascita dell’Autorità per difendere i ceti più deboli e garantire un equilibrio nel mercato, ma se ne privano permettendo alle tariffe di aumentare. Non è il momento adatto per spostare i costi sui cittadini in modo astratto per favorire un mercato che non funziona. La politica dovrebbe considerare tutto ciò. La liberalizzazione del settore elettrico è l’unica in cui chi passa al mercato libero perde.
Home Perché la Cisl si oppone al mercato libero delle bollette luce: scopri le ragioni