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“Pensioni Quota 103: scopri se conviene l’incentivo sulla busta paga con le ultime novità”

L’Inps ha fornito istruzioni sull’incentivo per coloro che, pur avendo i requisiti, scelgono di non accedere alla pensione con Quota 103. L’incentivo, introdotto con la Legge di Bilancio 2023, consiste nell’azzerare la quota di contributi a carico del lavoratore dipendente, che corrisponde al 9,19% dello stipendio lordo nel settore privato e all’8,80% nel settore pubblico. Questo comporterà un aumento dello stipendio netto, pari all’importo risparmiato di contributi, una volta detratte le tasse.

Tuttavia, va tenuto presente che ridurre i contributi comporterà una riduzione della pensione futura, almeno per la parte calcolata con il sistema contributivo. Pertanto, è legittimo chiedersi se convenga beneficiare dell’incentivo o continuare a versare contributi maggiori per garantirsi una pensione adeguata.

Secondo Money.it, godere dell’incentivo sembra essere la scelta più vantaggiosa. Ad esempio, su uno stipendio lordo di 40.000 euro, l’incentivo garantirebbe un aumento mensile di circa 282,76 euro netti in busta paga. Chi rinuncia all’incentivo e continua a versare la stessa somma all’Inps, otterrebbe un aumento della pensione (se raggiunta a 67 anni) di circa 16 euro netti per ogni anno di contributi versati. Tuttavia, la scelta dipende dalle preferenze individuali di ciascun lavoratore.

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È importante sottolineare che le informazioni fornite si basano su dati confermati e che l’incentivo è una possibilità a disposizione dei lavoratori che soddisfano i requisiti per la pensione Quota 103 ma scelgono di non accedervi.

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