L’Olanda e l’incubo ‘Nexit’ dopo la vittoria di Geert Wilders
Con la schiacciante vittoria di Geert Wilders, leader e fondatore del Partito per le Libertà, alle elezioni politiche nei Paesi Bassi, si fa strada l’incubo di una possibile uscita dell’Olanda dall’Unione Europea, conosciuta come ‘Nexit’. Nonostante il Partij voor de Vrijheid, il partito di estrema destra di Wilders, abbia incluso nel suo programma l’idea di un referendum sulla ‘Nexit’, l’UE sembra non voler credere a questa possibilità.
Il portavoce capo della Commissione Europea, Eric Mamer, ha dichiarato: “Non commentiamo mai i risultati elettorali nazionali. I Paesi Bassi sono un membro fondatore dell’UE, un membro molto forte dell’Unione. Le elezioni legislative negli Stati membri non mettono in dubbio la permanenza di alcun Paese nell’UE. Continuiamo a contare sulla forte partecipazione dei Paesi Bassi all’Unione Europea”.
Nonostante Wilders abbia ottenuto 37 seggi, dovrà stringere alleanze se vorrà governare il Paese. I negoziati si preannunciano lunghi e molto dipenderà dalle intenzioni del terzo e quarto partito in ordine di risultati, rispettivamente i liberali del Partito per le Libertà e il Nuovo Contratto Sociale. Wilders dovrà convincerli e capire cosa vogliono fare, poiché ha bisogno del loro appoggio per raggiungere la maggioranza dei 76 seggi necessari per governare, come spiega Maarten Van Aaldaren, corrispondente in Italia del quotidiano olandese ‘De Telegraaf’.
Il secondo partito, GroenLinks-Pvda, guidato dall’ex Commissario UE Frans Timmermans, ha escluso categoricamente la possibilità di una coalizione con Wilders, dichiarando che governare con un partito che esclude è fuori questione.
Tuttavia, se gli altri partiti olandesi volessero trovare un accordo con Wilders, dovrebbero accettare un programma particolarmente estremo. Durante il suo discorso di vittoria, il leader di estrema destra ha sottolineato la necessità di “riprendere il controllo del paese” e fermare “lo tsunami dell’asilo politico”, oltre a garantire maggiori risorse finanziarie per i cittadini.
Un governo guidato da Wilders potrebbe avere ripercussioni anche a livello europeo. Oltre alla sua politica anti-immigrazione, si oppone alla consegna di armi all’Ucraina e nel programma del suo partito è ostile alla politica climatica. Inoltre, continua a parlare di un possibile referendum sulla ‘Nexit’. Wilders ha dichiarato di essere stanco di come sono andate le cose negli ultimi anni e ha espresso la volontà di una politica d’asilo più severa. Non esclude la possibilità di proporre un referendum per decidere se l’Olanda debba lasciare l’UE o meno, ma ha sottolineato che la sua priorità è una significativa restrizione dell’asilo e dell’immigrazione.