Un pareggio che lascia l’amaro in bocca per entrambe le squadre. Il 2-2 tra Juventus e Bologna, che si è disputato allo Stadium, evidenzia le difficoltà che i bianconeri stanno affrontando, con questo che è il quarto pareggio consecutivo. Dall’altra parte, il Bologna si trova a rimpiangere una vittoria sfumata dopo aver avuto un doppio vantaggio, dilapidato nei minuti finali della partita.
le formazioni: scelte strategiche in campo
La Juventus si presenta con alcune novità rilevanti. Vlahovic, finalmente recuperato, torna in campo da titolare. Il modulo scelto dal mister è un 4-3-3, con Weah in veste di trequartista e Fagioli che affianca Locatelli in mezzo al campo. Dinamico l’ex Atalanta Danilo, che occupa il ruolo di terzino destro, mentre Cambiaso gioca a sinistra. In porta viene riproposto Perin, sostenuto dalla difesa composta da Kalulu e Gatti.
Il Bologna, dal canto suo, si dispone con un 4-2-3-1. L’allenatore Thiago Motta, costretto a fare a meno dell’infortunato Orsolini, schiera Castro come unica punta, supportato da Ndoye, Odgaard e Dominguez. A sorprendere è la presenza di Alessandro Del Piero sugli spalti, accolto con calore dai tifosi bianconeri, segno di una vecchia amicizia che si rinnova ogni volta che l’ex capitano della Juve è presente.
primi brividi e il vantaggio del bologna
La partita si apre con un paio di situazioni di pericolosità . In particolare, un infortunio a Cambiaso che si fa male alla caviglia costringe i bianconeri a un primo cambio. L’ingresso di Rouhi non basta, e alla Juventus sembra mancare la giusta intensità . Il Bologna prende coraggio e, dopo aver sfiorato il gol con un palo colpito da Ndoye, riesce a passare in vantaggio al 27’. Un’azione favorevole porta Holm a servire Ndoye, il quale, con un tiro preciso, batte Perin, portando i rossoblu sull’1-0. La reazione bianconera si fa attendere; Fagioli colpisce male un potenziale rigore in movimento, e Vlahovic trova solo un muro in Skorupski, dovendo incassare le prime critiche dal pubblico.
la ripresa: decisiva l’espulsione di motta
Nel secondo tempo, la Juventus appare più motivata a recuperare. Tuttavia, l’arbitro Marchetti si trova al centro di molte polemiche e, dopo aver ammonito Motta per proteste, decide di espellerlo al 51’ per un’accumulazione di lamentele. La situazione si complica per i bianconeri, che a questo punto devono contare solo sulla reazione dei giocatori in campo.
Poco dopo, il Bologna riesce a raddoppiare. Un’azione ben orchestrata porta al gol di Pobega, che, con un tocco preciso, riesce a superare Perin in uscita. Pubblicamente, i tifosi della Juve spingono per una reazione e i calciatori ascoltano il richiamo. Con un’ottima triangolazione fra Conceicao, Danilo e Koopmeiners, quest’ultimo segna il primo gol in maglia bianconera, riaccendendo la speranza in uno Stadium che si fa più caldo.
il colpo di scena finale
Con il passare dei minuti, Thiago Motta decide di inserire forze fresche per cercare di colmare il gap. I cambi di Thuram e Yildiz danno nuova spinta all’attacco juventino. Al 92′, quando la sconfitta sembra certa, arriva un’azione travolgente grazie a Mbangula, che, servito da Vlahovic, segna con un destro a giro che fa esplodere il pubblico. La gioia è però mitigata dalla consapevolezza dei problemi della squadra, ora a otto punti dalla vetta.
Un risultato che lascia entrambe le squadre con interrogativi e nuvole nere sulle rispettive prestazioni, e la consapevolezza che c’è ancora molto da fare per migliorare.