Paolo Sorrentino, regista pluripremiato e noto per la sua capacità di narrare storie intrise di realismo e profondità, ha recentemente rilasciato dichiarazioni significative riguardo ai suoi prossimi progetti cinematografici. In una conversazione con l’Adnkronos durante la presentazione del suo nuovo film “Parthenope”, Sorrentino ha delineato un cambiamento di rotta nel suo lavoro, esprimendo la sua mancanza di interesse a riportare sul grande schermo figure politiche, dopo averci regalato ritratti di personalità iconiche come Giulio Andreotti e Silvio Berlusconi.
Sorrentino ha condiviso che, a suo avviso, il panorama politico contemporaneo manca di figure carismatiche sia a destra che a sinistra, il che lo ha portato a considerare i politici non più come argomento di interesse per il suo cinema. “Non ci sono più, e non solo in Italia, figure carismatiche di destra o di sinistra. Da un punto di vista cinematografico non mi riguardano più”, ha affermato il regista. Queste parole segnano un cambiamento radicale nel suo approccio artistico, aprendo le porte a nuove narrazioni più attinenti alla vita quotidiana e alle esperienze umane, piuttosto che alla sfera politica.
La recente uscita di “È stata la mano di Dio” e la preparazione di “Parthenope” dimostrano la volontà di Sorrentino di esplorare temi più vicini alla sua visione personale e meno alle dinamiche politiche italiane. “Non ho urgenza di fare altri film su Napoli. Cos’altro mi piacerebbe raccontare non lo so, mi auguro di scoprirlo presto”, ha aggiunto il regista, evidenziando come la sua ricerca artistica lo stia portando su nuove strade narrative.
“Parthenope”, in uscita il 24 ottobre con PiperFilm, si propone come un’opera intensa e poetica che abbraccia una narrativa femminile. Attraverso il lungo viaggio della protagonista Parthenope, il film racconta la sua vita a partire dal 1950 fino ai giorni nostri. La pellicola non si limiterà a esplorare la grandezza e il dolore delle esperienze umane, ma si soffermerà anche sugli aspetti più intimi e quotidiani, rivelando la bellezza della vita nella sua fragilità.
“La storia è un’epica del femminile senza eroismi”, ha chiarito Sorrentino, sottolineando come il film tratti delle incertezze, dei legami e, soprattutto, della ricerca di libertà. Le passioni di Parthenope si intrecciano indissolubilmente con i luoghi e le persone che incontra. Un filo conduttore efficace è rappresentato dall’amore, che si manifesta nelle sue mille sfumature: da quello vero e profondo a quello ingannatore e inaspettato, che spesso porta con sé il dolore, ma anche la forza di ricominciare.
In “Parthenope”, Napoli non è solo un semplice sfondo, ma un personaggio a sé stante che accompagna la protagonista in ogni fase del suo viaggio. Sorrentino ha scelto di ritrarre la città non solo nei suoi aspetti più celebrati, ma anche in quelli più cupi e complessi. Il film metterà in evidenza le contraddizioni della vita napoletana, oscillando tra bellezze mozzafiato e difficoltà quotidiane. Questo dualismo rende Napoli un luogo affascinante e stratificato, dove gioie e dolori si mescolano inevitabilmente.
Le storie di uomini e donne, vissute, amate e disilluse, offrono un affresco ricco e variegato della città. Sorrentino coglie l’essenza della gioventù, pervasa dalla consapevolezza della sua brevità, e racconta gli sguardi malinconici e le ironie tragiche dei napoletani. Lo scorrere inesorabile del tempo regala al pubblico una vasta gamma di sentimenti, portando in superficie le speranze e le delusioni che caratterizzano la vita dei suoi protagonisti.
Sorrettivo a questo sfondo affascinante, il film di Sorrentino promuove una riflessione profonda sulla condizione umana, evidenziando come Napoli possa essere al contempo un luogo di meraviglie e di sofferenze. La città, con la sua vitalità e le sue contraddizioni, continua a rimanere nel cuore dell’opera di uno dei registi più significativi del panorama cinematografico contemporaneo.