Paolo Genovese analizza il successo di Follemente e le fragilità delle relazioni moderne

paolo genovese celebra il successo di follemente e il suo legame con cortinametraggio, mentre riflette sull’importanza delle storie e dei festival nel cinema contemporaneo.
"Paolo Genovese discute il successo di Follemente e le sfide delle relazioni moderne." "Paolo Genovese discute il successo di Follemente e le sfide delle relazioni moderne."
paolo genovese esplora il fenomeno di follemente e le sfide delle relazioni nel 2025

Con il suo ultimo film, Follemente, Paolo Genovese ha raggiunto un risultato eccezionale, superando la soglia dei due milioni di spettatori. Questo traguardo, che va oltre gli incassi di circa 15 milioni di euro, rappresenta per il regista una grande soddisfazione. In un’intervista con l’ANSA, Genovese ha affermato: “Se fai i film per le sale e queste si riempiono, non c’è gioia migliore”. Attualmente, il regista è presente al festival Cortinametraggio, dove ascolta con attenzione i giovani talenti che si avvicinano a lui, desiderosi di ricevere consigli preziosi.

Un legame speciale con Cortinametraggio

La connessione di Genovese con il festival fondato da Maddalena Mayneri è davvero unica. Da vent’anni partecipa senza mai saltare un’edizione. “Ho iniziato qui, presentando il mio primo corto con Luca Miniero, Piccole cose di valore non quantificabile, seguito da Incantesimo Napoletano, che poi è diventato un film”, racconta. La sua passione per il mondo dei cortometraggi è palpabile: “Amo vedere il talento dei giovani e incontrarli. Sento di dover restituire una parte di ciò che ho ricevuto, ed è per questo che trovo sempre il modo di tornare qui”.

Quando gli viene chiesto se tornerebbe a girare un corto, Genovese risponde con franchezza: “Ci ho pensato, ma poi ho lasciato perdere. Mi sembrerebbe di fare qualcosa che appartiene al mio passato, come entrare in una discoteca di ragazzi, mi sentirei fuori posto. Se ci fosse un motivo sociale, però, potrei anche farlo”.

L’importanza dei festival e delle storie

Per Genovese, i festival cinematografici rivestono un’importanza cruciale. “Il corto è un modo per mostrare la tua esistenza, nessuno ti conosce. Si cerca sempre di portare i film in sala o sulle piattaforme, ma spesso non si riesce a farli decollare. Partecipare a un festival è un biglietto da visita”, spiega. La sala cinematografica, per lui, è fondamentale: “Vedere il pubblico che si emoziona ti fa venire voglia di fare bene e continuare. È una grande opportunità”.

Il regista osserva come oggi i giovani abbiano accesso a tecnologie impensabili rispetto ai suoi inizi: “Sono affascinati dal grande cinema spettacolare, droni e acrobazie, ma per me il cuore della narrazione rimane sempre la storia e gli attori. Invito a essere meno fenomeni tecnologici e più narratori di storie”.

Follemente e le relazioni moderne

Il successo di Follemente conferma la visione di Genovese. Così come in Perfetti Sconosciuti, che esplorava l’impatto del telefonino sulle nostre vite, il nuovo film affronta le relazioni sentimentali contemporanee. “Non basta avere un’idea; c’è un valore che la rafforza. Follemente riflette le fragilità e le paure delle relazioni attuali, l’evoluzione dell’uomo e della donna, e le cose che non possiamo più dire perché sono fuori tempo”, spiega Genovese.

Il film ha già suscitato l’interesse di molti, con richieste di sequel e remake. “Non so se farò un sequel, anche se ci sarebbe materiale. Il film è stato venduto in trenta paesi e sta iniziando a girare nei festival e nei mercati internazionali”, afferma. Attualmente, Follemente è in fase di presentazione a Hong Kong, e Genovese ha già in programma di recarsi in Polonia, Francia e Giappone.

Progetti futuri

Ma le novità non finiscono qui. Paolo Genovese ha già in cantiere un nuovo film, di cui mantiene il massimo riserbo: “Girerò in autunno, non vedo l’ora”, annuncia con entusiasmo. Con un occhio sempre attento alle evoluzioni del panorama cinematografico e alle storie da raccontare, Genovese continua a stupire e a coinvolgere il pubblico con la sua arte.

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