È una delle parole più in voga in questo periodo. Stiamo parlando dell’overtourism, ovvero quel fenomeno, tutt’alto che positivo, che porta ad avere un impatto eccessivo e negativo del turismo sia sulla vita degli abitanti locali che sull’esperienza dei turisti stessi. Esempi di overtoursim se ne hanno a dozzine: da Venezia, che si può considerare la “capitale” dell’overtourism, fino alle tipiche località di vacanza: da quelle di mare fino a quelle lacuali.
Un fenomeno che, prima di essere risolto va affrontato per capirne le effettive cause. Una sfida complessa, quindi, che necessita di un approccio integrato ed una cooperazione di tutti gli “attori” in campo. Il tutto tenendo conto delle peculiarità di ogni location. Di seguito vi forniamo alcune delle soluzioni che vengono adottate per fronteggiare questo “mostro” moderno denominato overturism.
È fondamentale comprendere le cause specifiche dell’overtourism in una determinata destinazione. Questo potrebbe includere fattori come la promozione turistica eccessiva, l’accessibilità facilitata grazie ai trasporti low-cost, la mancanza di regolamentazioni efficaci, l’effetto delle tendenze globali del turismo e la concentrazione di attrazioni in un’area limitata.
Sviluppare piani strategici per il turismo sostenibile che integrino obiettivi di sviluppo economico, conservazione ambientale e benessere sociale. Questi piani dovrebbero includere misure specifiche per gestire il flusso turistico in modo equilibrato e sostenibile nel tempo.
Implementare politiche e strumenti per gestire il flusso turistico in modo efficace. Questo potrebbe includere la limitazione del numero di visitatori attraverso quote di accesso o prenotazioni, l’adozione di politiche di prezzi dinamici per incentivare i visitatori a scegliere periodi meno affollati, e la diversificazione delle attrazioni turistiche per distribuire il flusso turistico in modo più uniforme.
Coinvolgere attivamente la comunità locale nel processo decisionale riguardante il turismo, garantendo che i loro interessi e preoccupazioni siano presi in considerazione. Ciò potrebbe includere consultazioni pubbliche, programmi di formazione e sensibilizzazione, e opportunità di coinvolgimento economico per i residenti.
Investire in infrastrutture turistiche sostenibili che supportino un turismo responsabile e rispettoso dell’ambiente. Questo potrebbe includere la promozione di trasporti pubblici ecologici, la creazione di percorsi turistici ecologici e l’implementazione di politiche di gestione dei rifiuti e dell’acqua.
Educare i visitatori sulle pratiche di viaggio responsabili e rispettose dell’ambiente e della cultura locale. Questo potrebbe essere realizzato attraverso campagne di sensibilizzazione, materiali informativi sui siti turistici e l’introduzione di codici di condotta per i visitatori.
Promuovere la collaborazione e lo scambio di conoscenze e buone pratiche tra autorità locali, operatori turistici, organizzazioni della società civile e altri stakeholder. La collaborazione è fondamentale per sviluppare soluzioni efficaci e sostenibili per l’overtourism.
Implementare sistemi di monitoraggio e valutazione per valutare l’impatto delle politiche e delle misure adottate e apportare eventuali correzioni. Questo permette di adattare le strategie di gestione in base all’evoluzione delle condizioni e delle esigenze della destinazione turistica.
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Foto in apertura: pixabay.com