Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo 2024, l’Italia abbraccerà nuovamente l’ora legale, un rituale biannuale che anticipa le lancette di un’ora, regalandoci più luce nelle ore serali. Sebbene ciò significhi perdere un’ora di sonno in quella singola notte, il vantaggio di godere di più luce diurna per i mesi a venire è innegabile, un cambiamento che dura fino al 27 ottobre, quando si tornerà all’ora solare.
L’introduzione dell’ora legale è associata a benefici economici e ambientali significativi. Terna, gestore della rete elettrica nazionale, stima un risparmio di circa 90 milioni di euro in Italia durante i sette mesi dell’ora legale, equivalente a un minor consumo di 370 milioni di kWh. Questo comporta una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 170 mila tonnellate, contribuendo positivamente all’ambiente. Dal 2004, il risparmio accumulato grazie all’ora legale ammonta a circa 2,2 miliardi di euro, dimostrando l’impatto sostanziale di questa pratica nel tempo.
Il cambio d’ora può comportare un “mini jet lag”, influenzando diversamente le persone. Alcuni avvertono poco questa variazione, mentre altri possono sperimentare difficoltà nell’addormentarsi o nel risveglio, alterazioni dell’umore e dell’appetito, e una generale sensazione di stanchezza. In particolare, “gufi” (persone notturne), anziani e bambini possono trovare la transizione più impegnativa, dovendo adattare il loro ritmo biologico a una nuova routine.
La ricerca scientifica ha esplorato le correlazioni tra l’ora legale e varie condizioni di salute, inclusi potenziali aumenti nel rischio di infarti miocardici, alterazioni dell’umore e della produttività, e un incremento negli incidenti stradali. Una recente analisi pubblicata sul Journal of Cardiovascular Development and Disease ha rivelato che il rischio di eventi cardiaci può crescere nella settimana successiva all’introduzione dell’ora legale, suggerendo la necessità di ulteriori studi e discussioni sulla sua reale utilità.
La Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), insieme a “Consumerismo No Profit”, propone di considerare l’ora legale tutto l’anno, argomento supportato da una direttiva dell’Unione Europea del 2019. Questa modifica potrebbe portare a un ulteriore risparmio energetico di 720 milioni di kWh e, di conseguenza, a un risparmio economico stimato in circa 180 milioni di euro annui sulle bollette dell’energia.
Per mitigare gli effetti del cambio d’ora, esperti consigliano di adeguare gradualmente la routine di sonno e alimentazione, evitare stimolanti come caffè e alcol prima di dormire e privilegiare cibi ricchi di magnesio e triptofano. L’esposizione alla luce naturale al mattino può aiutare a regolare i ritmi circadiani, facilitando l’adattamento al nuovo orario.
L’ora legale rappresenta quindi un fenomeno complesso, che bilancia risparmi energetici e impatti ambientali positivi con potenziali sfide per il benessere individuale. La sua valutazione continua a essere un argomento di dibattito, sia sotto il profilo scientifico che sotto quello legislativo, in Italia e in Europa.